M.P.
21 novembre 2018
La personale dell´artista Zolo a Porto Torres
Disegno, pittura, scultura e ceramica. La mostra personale di Francesco Zolo intitolata “Turre, Turres, Torres” è in programma alla libreria Koinè di Porto Torres dal 23 novembre al 3 dicembre
PORTO TORRE - La mostra personale di Francesco Zolo intitolata“Turre, Turres, Torres”, è in programma alla libreria Koinè di Porto Torres dal 23 novembre al 3 dicembre. Il titolo vuole essere un omaggio non solo alla città in cui si svolge la mostra ma anche alla vicina Sassari, la città delle torri, dove l'artista vive e lavora in un contesto particolare, quello del centro storico, in cui hanno sede la sua galleria e il suo laboratorio. La galleria Domo de Arte, in via Capo d'Oro 8 a Sassari, è infatti uno dei sempre più rari presidi culturali di una zona cittadina che tanti dicono di volere valorizzare ma che poi pochi scelgono come luogo di residenza e di lavoro.
D'altro canto le torri alle quali fa riferimento il titolo della mostra non riguardano solo Porto Torres e Sassari ma anche e soprattutto le costruzioni nuragiche e la grande e stupefacente diffusione di queste tipiche architetture nel paesaggio sardo - sono almeno settemila i nuraghi presenti nell'isola – motivo per cui la Sardegna è stata definita l'"isola delle torri". Le torri nuragiche non sono peraltro l'umico elemento su cui Francesco Zolo conduce la sua ricerca artistica ispirata al passato remoto dell'isola. Attraverso un'ampia varietà di tecniche - disegno, pittura, scultura e ceramica – l'artista reinterpreta altri elementi molto noti dell'archeologia sarda come i bronzetti, le dee madri, i giganti di Mont'e Prama.
L'attenzione di Zolo si sofferma anche su altre testimonianze archeologiche meno conosciute che raccontano una Sardegna antica e in buona parte ancora misteriosa, come le iscrizioni di età nuragica che l'artista riproduce in terracotta, segni da alcuni studiosi interpretati come lettere di un alfabeto e di una lingua perduti. «I lavori di Francesco Zolo - scrive la storica dell'arte Vania Granata nel testo critico che accompagna la mostra - sono segni semplificati, riproposizioni, frammenti - forse “riemersioni” - di questo immaginario atavico che permea comunque le fibre della contemporaneità artistica e culturale di questa immensa regione».
«La necessità di recupero, - prosegue ancora Granata - il fermare quei segni su supporti differenziati (foglio, tela, ceramica, corpo, materiali di riuso etc.) e l'impiego dei media che, multiformi e senza gerarchizzazione alcuna, egli di volta in volta utilizza, significa (forse) restituirli non cristallizzati nella teca dell'antico ma vivi: linfa ancora nutritiva e riattualizzata - Dea Madre - della creatività e dell'arte oggi in Sardegna».
La mostra, dunque, non solo fa il punto sulla produzione più recente di Francesco Zolo ma vuole anche dire la sua sul dibattito intorno al valore e al significato di tante vestigia che i Sardi di età muragica ci hanno lasciato. Un immenso patrimonio in cui c'è ancora molto da scoprire, interpretare e valorizzare e sul quale è sempre opportuno mantenere alta l'attenzione. L'inaugurazione della mostra Turre, Turres, Torres, è fissata per il 23 novembre alle 18 e sarà visitabile fino al 3 dicembre negli orari di apertura della libreria.
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