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Red 21 novembre 2018
Monte Idda e Fanaris: progetto Nuraghi
«Con questo progetto, il 100percento della Sardegna è coinvolto nella nostra programmazione territoriale», ha dichiarato a Vallermosa l´assessore regionale della Programmazione Raffaele Paci
Monte Idda e Fanaris: progetto Nuraghi

VALLERMOSA - Con il progetto presentato lunedì dall’Unione di Comuni I Nuraghi di Monte Idda e Fanaris, 26esimo ed ultimo ad essere avviato, il 100percento della Sardegna è coinvolto nella programmazione territoriale della Regione, 500milioni di euro a disposizione dei territori che dal basso progettano il loro sviluppo ed il loro futuro. «Una risposta straordinaria, un successo che ci riempie di orgoglio, perché significa che la formula è quella giusta, e questo ci viene confermato dall’entusiasmo con cui i sindaci lavorano ai loro progetti, riuscendo a pensare oltre i confini dei loro Comuni e immaginando uno sviluppo ad ampio respiro che faccia il bene di interi territori. Questa è stata sicuramente la sfida più bella, ed è stata vinta: tanti Comuni che si mettono insieme, ognuno con il proprio contributo, superando personalismi e campanilismo, per dare vita a progetti che coinvolgono zone molto più ampie, a beneficio di tutti», sottolinea l’assessore regionale della Programmazione Raffaele Paci, che ieri (lunedì), a Vallermosa, ha avviato il tavolo istituzionale allargato al partenariato economico e sociale dell’Unione di Comuni i Nuraghi di Monte Idda e Fanaris, quattro Comuni e quasi 13mila abitanti (Decimoputzu, Siliqua, Vallermosa e Villaspeciosa) coinvolti.

Una migliore qualità della vita grazie alla valorizzazione delle risorse locali, prima fra tutte l’agroalimentare. In particolare, si punta su riqualificazione urbana, sviluppo dei servizi alla persona in modo integrato, comprendendo gli aspetti sociali, attivazione di un’offerta integrata di beni e servizi, ampliamento e coordinamento dei servizi alle imprese, miglioramento del sistema di mobilità interna e di connessione alla città metropolitana, creazione di un'offerta turistica territoriale. La programmazione territoriale della Regione autonoma della Sardegna richiede progetti di ampio respiro e di grande coinvolgimento. Progetti esclusivi, perché nati da territori con caratteristiche esclusive, con l’impegno di tutte le istituzioni e l’irrinunciabile contributo delle imprese. I progetti coinvolgono i privati e, una volta avviati con la firma ed il finanziamento, devono essere realizzati in trentasei mesi. Per tutti i progetti avviati c’è garanzia assoluta di finanziamento, anche oltre l’orizzonte temporale dell’attuale legislatura.

«Agroalimentare, allevamento, ambiente, patrimonio culturale, identità. Queste sono le caratteristiche dei nostri territori, quelle su cui puntare e da valorizzare per costruire un futuro solido, e su queste vi concentrate giustamente anche nel vostro progetto - dichiara Paci - Bisogna mettersi in gioco, come state facendo, e pensare a quello che concretamente possiamo fare, con la consapevolezza dell’intero sistema, con un profondo cambiamento culturale che deve portarci a capire che ognuno deve prendersi le sue responsabilità, con l’operatore pubblico che continua a fare la sua parte e a dare il suo contributo affiancando iniziative private. Deve esserci una continua collaborazione fra Regione, Comuni, associazioni locali, imprenditori: quindi, o noi puntiamo sulle nostre capacità e conoscenze oppure non c’è futuro. Io sono sicuro che un futuro c’è, per questo territorio e per tutta la Sardegna», conclude il vicepresidente regionale. Dal 2016 ad oggi, sono undici i progetti già firmati e quindici in corso. Un totale di ventisei progetti in campo, con il 100percento del territorio ammissibile coinvolto, trentasette Unioni, 295 Comuni e 940mila cittadini. Il quadro delle politiche di sviluppo locale messo in campo dalla Giunta regionale è completato dai tre Iti (Cagliari, Sassari ed Olbia), dalle due Snai (Strategia nazionale per le aree interne per Alta Marmilla e Gennargentu-Mandrolisai), dai Piani dedicati a Sulcis e Nuorese e dal Pon Metro.

Nella foto: l'assessore regionale Raffaele Paci
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