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Red 8 novembre 2018
Psa: analisi sui cinghiali cacciati
Nelle prime due giornata di caccia al cinghiale sono stati raccolti 1320 campioni da capi abbattuti: +80percento rispetto al 2017. Alcuni animali sono risultati sieropositivi al virus della peste suina africana
Psa: analisi sui cinghiali <i>cacciati</i>

CAGLIARI - La raccolta dei campioni dai cinghiali abbattuti nelle prime due giornate di caccia, partita il primo novembre, ha segnato una crescita dell’80percento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Le attività di prelievo, previste nell’ambito del piano di eradicazione della peste suina africana per monitorare la presenza del virus nel selvatico, ha visto i cacciatori di tutta l’Isola impegnati a consegnare ai servizi veterinari dell’Ats campioni da 1320 cinghiali, di cui circa la metà provenienti dalle sole aree infette (zone rosse) dove è presente la Psa. Sui circa 1100 soggetti già analizzati dall’Istituto zooprofilattico della Sardegna non è emersa nessuna positività al virus, mentre alcuni animali sono risultati sieropositivi ai test di laboratorio nei territori di Sennori, Nughedu San Nicolò e Siniscola.

«Con l’avvio della stagione venatoria al cinghiale si è rimessa in moto tutta la macchina del monitoraggio sanitario sulla Psa, sul parassita della trichinella, molto pericoloso per la salute umana, e da quest’anno su due zoonosi, anch’esse trasmissibili all’uomo, come la tubercolosi e la brucellosi, senza dimenticare la problematica legata alla leptosprirosi». Lo ha detto Franco Sgarangella, veterinario e coordinatore unico Ats per la Psa, che ha aggiunto: «Così come previsto dalle norme, le compagnie di caccia interessate a svolgere l’attività all’interno dell’area infetta nel selvatico, in deroga al divieto di caccia, hanno chiesto un’apposita autorizzazione all’autorità veterinaria competente per territorio e al Corpo forestale di vigilanza ambientale. Tale istruttoria – ha aggiunto Sgarangella – ha richiesto un impegno straordinario di servizi veterinari e Cfva, che hanno svolto gli opportuni accertamenti e che hanno consentito il rilascio di oltre 650 autorizzazioni ad altrettante compagnie di caccia: 160 in provincia di Sassari; 28 in quella di Cagliari, 86 in Gallura, 122 in Ogliastra e 250 nella provincia di Nuoro».

«Come negli anni scorsi – ha spiegato il coordinatore – avremo sul campo i veterinari del Gruppo intervento veterinario, che agiranno direttamente nei siti di raccolta delle compagnie di caccia effettuando ispezioni delle carcasse e campionamenti. Il monitoraggio sanitario ha un'importante valenza di tipo epidemiologico, poiché il ruolo di bio-indicatore del cinghiale consente un costante controllo della malattia sul territorio in relazione alla sua diffusione o presenza. Ecco perché la collaborazione dei cacciatori è fondamentale e bisogna riconoscere un approccio davvero virtuoso da parte della gran parte delle compagnie di caccia e delle loro associazioni. Rinnoviamo perciò l’appello a tutti i cacciatori affinché si continui e si rafforzi questa collaborazione, perché è nell’interesse prima di tutto del mondo venatorio dimostrare la non circolazione del virus per arrivare poi allo svincolo e alla revoca delle aree infette».

Alberto Laddomada, direttore generale dell’Izs, ha invece ricordato gli importanti passi avanti fatti nella crescita del numero di campioni raccolti e nelle attività di consegna ai cacciatori delle risultanze di laboratorio. «I dati epidemiologici sulla presenza della malattia nel selvatico – ha osservato Laddomada – sono di anno in anno sempre più incoraggianti, anche se nei territori dove sono ancora presenti suini bradi, per fortuna in numero molto più contenuto rispetto al passato, lo scambio del virus Psa fra questi suini e cinghiali continua a essere il fattore di rischio più pericoloso contro cui è necessario intervenire». Nello spirito di collaborazione e attenzione tra l’Unità di progetto ed il mondo venatorio, anche quest’anno si è deciso di venire incontro alle compagnie di caccia che hanno dimenticato di presentare la domanda per partecipare alla stagione venatoria al cinghiale 2018-2019, o che lo hanno fatto dopo la scadenza del 30 settembre. Queste compagnie potranno approfittare di una nuova finestra che permetterà di presentare, o ripresentare, l’apposita documentazione da lunedì 12 a venerdì 16 novembre, in modo da poter partecipare alle attività di caccia a partire da domenica 2 dicembre.



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