Enrico Daga*
16 ottobre 2018
L'opinione di Enrico Daga*
Cra, bisogna guardare oltre
Il coraggio di decidere, insieme alla volontà di voler realizzare una struttura degna di un paese civile, ci ha spinto a scegliere di “guardare oltre”, mettendoci alle spalle, dopo sessant'anni di onorato servizio, il Cra di Viale della Resistenza. Il Dl del 24 luglio 2018, stabilisce che oramai, questi tipi di strutture non hanno più nessuna attinenza col “vivere in comunità”, perché non assecondano criteri di civiltà, salubrità, dignità. Infatti, gli standard delle nuove case residenziali, da oggi in poi, dovranno essere più quelli di un albergo che di un ospedale! La scelta sofferta, sul dove ubicare il nuovo centro, è ricaduta su Fertilia. Anche per nostra volontà. Questa è figlia di un ragionamento che mira a mettere al centro la persona, ancor di più trattandosi di persone deboli, che attraversano una delicata fase della propria esistenza. Non abbiamo fatto calcoli politici, elettoralistici, di convenienza.
Abbiamo abiurato la facile propaganda, anche alla luce di un tema così tanto delicato che, al contrario, avrebbe dovuto imporre a tutto il ceto politico cittadino, maggiore collaborazione. Forse per noi sarebbe stato piu comodo allinearci alla tesi che mira ad una ristrutturazione raffazzonata, costosa, spostando il problema ad altri e ad altri tempi, ma abbiamo ritenuto di non mettere la testa sotto la sabbia, evitando di compiere fino in fondo il nostro dovere politico e, ancor di più, morale. Abbiamo voluto vestire i panni di chi, in questo momento è ospite del centro, e di chi ci andrà in futuro. Crediamo in una soluzione che consenta all'ospite di vivere in una struttura che si avvicini il più possibile ad una casa, con ampi spazi, liberi da barriere architettoniche, in cui sia possibile vivere ed ospitare visite. Lavoriamo dunque tutti insieme, perché sorga una struttura piu simile ad un luogo di villeggiatura che ad un ricovero, collocata in un luogo vivo, non ai margini, dove la vita di ogni giorno scorra tranquilla, non frenetica, a “dimensione d'uomo”. Fertilia è tutto questo.
Mossi da questi convincimenti, abbiamo preso la nostra decisione in buona fede, nonostante le critiche che provengono da più parti. Ma si sa, il grande nemico della politica in questa città è la proverbiale “resistenza al cambiamento”. Siamo comunque certi che il tempo ci dirà se abbiamo visto giusto. Saranno i diretti interessati, domani, i nostri unici giudici. Solo loro potranno dirci se gioire di questa nuova destinazione, e soprattutto, se quei consiglieri comunali ci avevano visto giusto.
* per Gruppo del Partito democratico di Alghero
|