ALGHERO - Inizia mercoledì 19 settembre tra le 19.30 e le 20, Reality Love, performance in vetrina, un originale progetto ideato dall’attrice e regista algherese Chiara Murru e dalla neo nata associazione culturale “Dea Madre”. Ispirata alla tecnica cinematografica del fermo immagine e al linguaggio televisivo contemporaneo, Reality Love si artcicola in 4 quadri, della durata di 1 ora circa ciascuno, in 4 vetrine del centro cittadino concesse con grande disponibilità ed entusiasmo dei commercianti coinvolti. Questi gli appuntamenti: Mercoledì 19 settembre presso Basile Pelle, in via XX Settembre; Giovedì 20 settembre tocca a Via Simon, in via Roma; Venerdì 21 settembre è la volta del Point Shop, in via XX Settembre ang. Via Sassari; Sabato 22 settembre si chiude invece con Efisio Marras, in p.zza Civica. «Reality Love racconta le fasi fondamentali di un amore come tanti. La vetrina si trasforma in uno schermo all’interno del quale si muovono 2 personaggi più o meno reali, più o meno veri: un lui e una lei, un manichino e una donna in carne ed ossa. I passanti sono gli spettatori inconsapevoli di una vicenda romantica e tragica allo stesso tempo -racconta Chiara Murru- la finzione rappresentata dal manichino e la realtà rappresentata dall’attrice tengono sospesa la vicenda e inducono inevitabilmente lo spettatore-passante a interrogarsi sul significato di reality, nel senso televisivo e letterale del termine, e sullo stato attuale dei rapporti tra uomo e donna. Utilizzando la regola della “sospensione” tipica delle soap opera e in generale dei programmi “a puntata”, in quello al quale si assiste non succede quasi nulla e per sapere come andrà a finire bisogna aspettare il giorno seguente. La finzione e la staticità vengono spinte al limite. Inevitabilmente attira, incuriosisce, spaventa, annoia… proprio come la Tv!». Chiara Murru è nata ad Alghero nel 1981 e ha iniziato a fare teatro all’età di 11 anni. Il suo lavoro è caratterizzato da una profonda attenzione per il corpo e per le immagini, dall’interazione tra attore e spettatore, dalla contaminazione di linguaggi (video+teatro) e dalla valorizzazione di luoghi extra-ordinari.