Red
23 settembre 2018
Incontro Confapi-Careddu
Porto Canale di Cagliari: domani mattina, i rappresentanti della Confapi Sardegna incontreranno l’assessore regionale dei Trasporti: «Dati allarmanti, la Regione faccia chiarezza», chiede il presidente Mirko Murgia
CAGLIARI - «È arrivato il momento di sbloccare una situazione che sta degenerando da tempo e di dare prospettive concrete alle imprese e ai lavoratori del porto canale di Cagliari». Così il presidente di Confapi Sardegna Mirko Murgia, alla vigilia dell’incontro chiesto dall’associazione di categoria alla Regione autonoma della Sardegna per capire quale sia il futuro di un’infrastruttura fondamentale e strategica per lo sviluppo del territorio, sinergico con i Comuni della Città metropolitana, e dell’intera regione.
Domani mattina (lunedì), la delegazione di Confapi Sardegna, con le sue imprese associate che lavorano all’interno dello scalo cagliaritano, incontreranno l’assessore regionale dei Trasporti Carlo Careddu, per capire quali azioni la Regione intende mettere in campo per superare una drammatica situazione in cui in soli tre anni il traffico merci nello scalo cagliaritano si è ridotto del 72percento. A parlare sono i dati diffusi da Eurokai, la società tedesca di Contship e di Cict, gestori del porto. Secondo un dossier della Uiltrasporti, che insieme agli altri sindacati sta sollecitando interventi urgenti per salvare gli oltre duecento lavoratori del porto, nel 2015 il porto canale del capoluogo sardo ha movimentato 686mila teu, nel 2017 si è registrata una flessione a 420mila e le previsioni per l’anno in corso si attestano a soli 190mila: -55percento in un anno.
«Parleremo con l’assessore Careddu per capire quale futuro ci sarà non solo per i lavoratori e per le venticinque imprese sarde che operano all’interno dello scalo. Non si può lasciar colare a picco un’infrastruttura così importante per i traffici merci del Mediterraneo e delle autostrade del mare che collegano l’Oriente, siamo strategici - anche più di Gioia Tauro - e dobbiamo saperne approfittare, servono investimenti e tecnologie che ci mettano al passo con i tempi», sottolinea Murgia in conclusione.
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