Questa mattina, sono iniziati i primi lavori all´ingresso di Alghero, alla presenza dei Carabinieri e dei Vigili del fuoco, che ne assicurano la sicurezza. Si inizia con lo svuotamento dei piani “-2”, “-1” e “terra”, propedeutico al puntellamento dello stabile. Le immagini
ALGHERO - Questa mattina (giovedì), sono iniziati i primi lavori all'interno del palazzo di Via Mazzini-Via Vittorio Emanuele incendiato nel luglio dello scorso anno. Lavori a cura della Sofingi, alla presenza dei Carabinieri e dei Vigili del fuoco, che ne assicurano la sicurezza. Si inizia con lo svuotamento dei piani “-2”, “-1” e “terra”, propedeutico al puntellamento dello stabile. Dal punto di vista delle autorizzazioni della Magistratura, si parte con il puntellamento dei tre piani dell'edificio, che sono utili per permettere poi ai periti di accedere in sicurezza ed effettuare le operazioni di perizia chieste già ad inizio anno dal giudice per l'incidente probatorio.
«Oggi iniziamo con lo svuotamento dei primi box nel piano -2 – spiegano dagli uffici della Sofingi - perché per puntellare il piano questo deve essere completamente libero. Dalla prossima settimana saremo autorizzati a svuotare tutto il piano». I lavori di puntellamento dovrebbero durare circa quattro mesi. «Se fosse un lavoro da fare come azienda privata in autonomia – sottolineano - ci vorrebbero due mesi. Ma siccome dobbiamo lavorare all'interno di un edificio bruciato, seguendo le direttive che verranno impartite dai periti del giudice, dovremo lavorare con un ritmo diverso, soprattutto per stabilire se, altre cause, oltre quelle già individuate, possano essere state scatenanti dell'incendio».
«Dopo i quattro mesi, consegnati i lavori di puntellamento, ci sarà sicuramente un'udienza dove i periti immaginiamo confermeranno la loro esigenza di utilizzare altri quattro mesi minimo per fare tutti i tipi di perizie ordinati dal giudice. Se le perizie saranno chiarificatrici per periti e giudice, l'impresa potrà iniziare i lavori complessivi, che dureranno circa dodici mesi. Se invece il giudice riterrà che c'è altro da verificare o una delle parti dovesse protestare, a quel punto non siamo in grado di dirlo noi».
«Oggi – sottolineano in conclusione dagli uffici dell'impresa - l'importante è partire. Sono già passati quattordici mesi dall'incendio. Non vogliamo guardare a quello che accadrà tra otto mesi, ma abbiamo fiducia. C'è un disagio sociale e abitativo dei proprietari che è pesante. Comprensivo per chi non ha la casa, per chi è stato spostato, per chi deve pagare un altro affitto, per chi non ha i propri indumenti, le proprie cose personali. Le problematiche sono sempre tante». Se tutto dovesse andare bene, per la conclusione dei lavori si parla dell'estate 2020.