M.P.
6 settembre 2018
Porto turistico: sgombero forzato dal 1 ottobre a Porto Torres
La decisione è stata presa nel corso della riunione tecnica tra Autorità Marittima di Porto Torres, Autorità di Sistema Portuale e Comune. Il termine temporale è stato fissato in ragione dei tempi tecnici necessari per procedere con l’affidamento delle operazioni
PORTO TORRES - Scaduti i termini dell’ingiunzione di sgombero della banchina Nino Pala, si procede ufficialmente con le operazioni di rimozione forzata. È quanto stabilito, questa mattina, nel corso della riunione tecnica svoltasi presso la sede della Capitaneria di Porto tra Autorità Marittima di Porto Torres, Autorità di Sistema Portuale e Comune.
Un incontro nel quale, alla luce dell’inerzia di parte dei proprietari delle imbarcazioni ormeggiate nella banchina turistica, si è deciso di procedere, il 1 ottobre, senza ulteriori deroghe, alla materiale rimozione di tutte le unità da diporto che, nonostante il decreto dell’AdSP del 14 maggio scorso, ancora sostano abusivamente nei tre pontili galleggianti (due di proprietà del Comune, uno dell’Associazione temporanea che raggruppa i precedenti concessionari del bene demaniale) e nel lato sud della banchina Nino Pala.
Il termine temporale è stato fissato in ragione dei tempi tecnici necessari per procedere con l’affidamento delle operazioni di sgombero coatto, disormeggiare e spostare le barche in un’altra area idonea.
Agli inadempienti, oltre alle eventuali sanzioni di legge, saranno imputate anche le spese per lo spostamento delle imbarcazioni e per la successiva custodia.
Una volta concluse tutte le operazioni e liberati gli spazi a mare e a terra, l’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna potrà procedere con la pubblicazione del bando ad evidenza pubblica per il rilascio della concessione demaniale, la cui condizione è proprio quella di rientrare nella disponibilità del bene libero da vincoli e pesi.
«Si invitano, pertanto, tutti coloro i quali non abbiano ancora ad oggi provveduto allo spostamento delle proprie unità da diporto - afferma l'Authority - a procedere, senza indugio, in tal senso, per evitare le onerose conseguenze in termini di costi e sanzioni».
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