Red
30 agosto 2018
Rossini Opera festival: incontro a San Francesco
E´ previsto per domani mattina l´incontro/conferenza presso il chiostro di San Francesco che ospita la mostra “Quinte e scene–Immagini da Rossini Opera festival”, a cura di Fulvia Amati e Silvano Bacciardi
ALGHERO – E' previsto per domani, venerdì 31 agosto, alle 10.30, l'incontro/conferenza nel chiostro di San Francesco, ad Alghero, che ospita la mostra “Quinte e scene–Immagini da Rossini Opera festival”, a cura di Fulvia Amati e Silvano Bacciardi. Oltre al sindaco Mario Bruno, all'assessore comunale alla Cultura e turismo Gabriella Esposito ed al presidente della Fondazione Alghero Massimo Cadeddu, parteciperà il segretario generale del Comitato promotore delle celebrazioni rossiniane Daniele Vimini, presidente del Rof ed assessore alla Bellezza del Comune di Pesaro. Si tratta di un briefing aperto a fotografi, semplici appassionati di fotografia, associazioni e giornalisti con un percorso, visivo ed emozionale, lungo le trenta estati della sala macchine del Festival. Evento che s'inserisce nelle celebrazioni dell'Anno Rossiniano, nel 150esimo anniversario dalla morte di Gioacchino Rossini.
Non si tratta di una semplice mostra fotografica sul Rossini Opera festival ed i suoi spettacoli, ma di un percorso lungo trenta estati passate da Amati, Bacciardi ed i loro collaboratori nella sala macchine del Festival, del quale sono stati prima ragazzi di bottega e poi, via via, i veri e propri cantori di una storia gloriosa da loro vissuta in prima persona come parte integrante del “Popolo del Rof” nei luoghi dove esso rinasce ogni anno. Le immagini selezionate privilegiano gli spettacoli, cioè la parte visibile a tutti della manifestazione, riproposti secondo un punto di vista privilegiato e profondamente personale, senza troppe preoccupazioni di fedeltà a criteri cronologici o cronachistici.
Così descrivono la mostra gli autori: «L’incontro con il Rossini Opera festival ha impresso alla nostra vita una svolta decisiva verso la fotografia e il teatro. La possibilità di vivere questa avventura dall’interno, e la libertà di movimento che ci è sempre stata concessa, ci hanno permesso di esplorare, conoscere e sperimentare i limiti della rappresentazione fotografica della scena e definirne una personale interpretazione. Ed è appunto sulla scena che si concentra questo progetto, con fotografie spesso inedite; immagini di concezione inconsueta rispetto ad altre mirate unicamente alla funzione comunicativa del momento. Immagini fissate da punti di vista inusuali, che propongono una lettura personale e che si estende e si amplia attraverso la capacità evocativa e narrativa propria di uno sguardo fotografico ravvicinato, persistente e costantemente coinvolto».
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