Red
21 agosto 2018
Slot, il Tar dà ragione ad Alghero
Il Tribunale amministrativo regionale per la Sardegna ha emesso la sentenza sul ricorso intentato contro il Comune di Alghero per l´annullamento dell´ordinanza firmata dal sindaco Mario Bruno sulle determinazione delle distanze minime dai luoghi sensibili per l´utilizzo degli apparecchi da gioco e l´ubicazione di sale da gioco e sale scommesse, e la disciplina degli orari relativi a tali attività
ALGHERO - «Un’ordinanza “azzardata”, ma oculata, ha prodotto una sentenza storica, perché è la prima volta che un sindaco regola la materia della ludopatia o meglio della azzardopatia con ordinanza, senza avere a supporto un regolamento o una legge regionale, decidendo le distanze dai luoghi sensibili e gli orari. Ma a supporto avevo associazioni, cittadini, scuole, docenti, gruppi teatrali, assessori e consiglieri comunali, familiari di vere e proprie vittime del gioco d’azzardo che mi hanno dato coraggio e mi hanno consentito di emettere un’ordinanza combattuta dalle case da gioco e dalle organizzazioni degli imprenditori d’azzardo di tutta Italia. Grazie anche alla segreteria generale, all’avvocatura comunale e all’avvocato Marina D’Orsogna. Difesa ineccepibile di una ordinanza ben congegnata. Anche per grandi avvocati e grandi amministrativisti - che oggi hanno anche alti incarichi al governo del Paese - non c’è stato niente da fare. Speriamo di aver contribuito a fare giurisprudenza e a salvare qualche vita, o almeno la dignità della vita che mai può essere sprecata nel gioco d’azzardo».
Così, il sindaco di Alghero Mario Bruno commenta la sentenza pronunciata dal Tribunale amministrativo regionale per la Sardegna sul ricorso intentato contro il Comune di Alghero per l'annullamento dell'ordinanza sindacale sulle determinazione delle distanze minime dai luoghi sensibili per l'utilizzo degli apparecchi da gioco e l'ubicazione di sale da gioco e sale scommesse, e la disciplina degli orari relativi a tali attività. Il giudice, nell'argomentare la decisione della Camera di consiglio di luglio, respinge su tutta la linea il ricorso presentato per conto della Federazione italiana tabaccai. «Si tratta di una sentenza storica, la prima in Italia - chiosa Bruno - perché interviene proprio sull'ordinanza, pur in assenza dello specifico regolamento comunale e di una legge regionale sulla materia».
L'ordinanza in vigore vieta l'apertura di sale da gioco, sia tradizionali che Vlt, e di spazi per il gioco o l'installazione di apparecchi di cui al comma 6 articolo 110 Tulps localizzati a meno di 300metri misurati secondo il percorso pedonale più breve da istituti scolastici di qualsiasi ordine e grado, luoghi di culto, centri di aggregazione sociale, centri giovanili o altre strutture culturali, ricreative e sportive frequentate principalmente da giovani, o da strutture residenziali o semi-residenziali operanti in ambito sanitario o socio-assistenziale. Infine, regolamenta il rispetto dell'orario di esercizio dell'attività di sala gioco (ad esclusione delle sale biliardo e delle sale bowling) e di funzionamento degli apparecchi di intrattenimento e svago con vincita in denaro collocati negli esercizi autorizzati dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 20, tutti i giorni, compresi i festivi.
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