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Cor 8 settembre 2007
«Legge Statutaria, duro colpo all´autonomia dei Comuni»
Dibattito ieri pomeriggio nell´aula di via Columbano durante la conferenza "Dai Municipi la Democrazia che cambia la Regione"
«Legge Statutaria, duro colpo all´autonomia dei Comuni»

ALGHERO - Il Consiglio Regionale della Sardegna ha inferto un duro colpo alla autonomia dei Comuni. È stato questo, in sintesi, il contenuto della Conferenza per Amministratori Locali, convocata presso la Sala consiliare del Comune di Alghero, nel corso della quale sono state ampiamente poste in luce anomalie e contraddizioni della Legge statutaria sarda. Il Comune di Alghero, con in capo il Sindaco Marco Tedde, è il primo in Sardegna ad aver avuto il coraggio di denunciare pubblicamente lo scippo perpetrato dalla Regione a danno delle Autonomie Locali. La Legge statutaria, ha dichiarato il Sindaco di Alghero, vuole ridurre i Comuni a mere agenzie periferiche della Regione; ciò in controtendenza rispetto a quanto previsto nel Titolo V della Costituzione Repubblicana che, all’art.114, pone i Comuni, le Province, le Città metropolitane, le Regioni e lo Stato ad un pari livello di dignità istituzionale. La Regione sarda sottrae dunque ai Comuni quanto era stato loro concesso dallo Stato; la Regione sarda –espropriando le Autonomie Locali delle loro più vitali funzioni- si fa matrigna nei confronti dei suoi cittadini e pone a grave rischio l’agibilità democratica delle nostre Istituzioni. Marco Tedde denuncia la cortina di silenzio calata sulla questione: «oggi si parla del braccio di ferro tra Soru e Cabras mentre invece nessuna riflessione viene fatta sul futuro della Sardegna. C’è una mortificazione evidente dell’orgoglio dei cittadini sardi, c’è una restrizione pericolosa di tutti gli spazi di democrazia». Di tono egualmente duro è stato l’intervento del Prof. Vanni Lobrano (Università di Sassari, già Assessore degli Affari e Riforma regionale nella Giunta Palomba) il quale ha tenuto ad evidenziare che la Legge statutaria è stata presentata all’opinione pubblica sotto una falsa veste, quasi per doverle essere data una importanza marginale e passare così subdolamente inosservata per porre, poi, cittadini ed istituzioni, davanti al fatto compiuto. Un atto grave che, sotto il profilo del diritto, verrebbe configurato nella “truffa”. A questo punto è facile dedurre che, se la cultura della truffa proviene dall’ambito regionale, sarà veramente difficile doverla estirpare tra i cittadini. Altrettanto preoccupati sono stati gli interventi del Dr. Stefano Lubrano (Imprenditore turistico, Presidente dell’Associazione degli Industriali del Nord-Sardegna) e del Dr. Andrea Ruiu (Segretario Generale della CISL di Sassari). C’è un problema di coscienza civica, laddove manca il confronto –ha detto Stefano Lubrano- mancano i punti fondamentali di riferimento e la comunità finisce per indebolirsi quando non anche per sfaldarsi irreparabilmente. L’impatto di una decisione presa da lontano sulla realtà che l’imprenditore vive non potrà che essere controproducente per l’impresa e per la collettività. Andrea Ruiu non ha esitato a definire la Legge statutaria come un “corpo privo della sua testa”.

Nella foto d'archivio Marco Tedde e Tonono Baldino



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