Red
8 agosto 2018
Sequestrata rete da pesca nell´Amp del Sinis
Gli uomini della Guardia costiera sono intervenuti all’interno dell’Area marina protetta trovando una rete da posta lunga oltre 1500metri, depositata nelle acque antistanti il lato occidentale dell’Isola di Mal di ventre, in piena zona di riserva integrale
ORISTANO - Nella tarda mattinata di ieri (martedì), dopo la segnalazione effettuata dai referenti scientifici del Cnr-Iamc di Oristano, gli uomini della Guardia costiera sono intervenuti all’interno dell’Area marina protetta trovando una rete da posta lunga oltre 1500metri, depositata nelle acque antistanti il lato occidentale dell’Isola di Mal di ventre, in piena zona di riserva integrale. L’equipaggio della motovedetta Cp2101 ha individuato e recuperato la rete, successivamente trasportata nei locali della Capitaneria di porto di Oristano, dove è scattata una denuncia contro ignoti.
Le operazioni di recupero si sono protratte fino al tardo pomeriggio ed i responsabili, che si sono allontanati dopo aver gettato l’attrezzatura da pesca in mare, finora non sono stati individuati. Il blitz contro la pesca di frodo punta anche alla salvaguardia del patrimonio naturalistico e dell’ecosistema dell’Amp Penisola del Sinis–Isola di Mal di ventre. La zona di riserva integrale, denominata “A”, ha infatti un elevato livello di protezione degli habitat e delle specie. In essa è consentito l’accesso ai soli mezzi ed al personale autorizzati per la ricerca e la sorveglianza e, proprio per questo motivo, il livello di attenzione della Guardia costiera nel capillare controllo della zona è massimo.
La giornata di lavoro per gli uomini della Capitaneria di Oristano non si è però conclusa con il sequestro della rete. Nel pomeriggio, due famiglie con dei bambini, che avevano trascorso la giornata all’Isola di Mal di ventre, hanno richiesto l’assistenza della Guardia costiera a causa di un’avaria al motore della loro imbarcazione. Le sette persone (quattro adulti e tre bambini) sono state prontamente soccorse dalla motovedetta Sar Cp893 e poi trasportate al porto di Oristano, da dove hanno poi raggiunto le proprie abitazioni.
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