Marco Vuchich
11 gennaio 2004
Libertà di stampa, l’Italia come Serbia, Montenegro e Moldavia
Mentre le news online stanno passando un momento non proprio felice dovuto alle pressioni di gruppi editoriali ostili e alle scarse risorse pubblicitarie
Cosa succede alla stampa online? Non c’è giorno che non si incappi in comunicati più o meno di parte che sbandierano gli allarmanti dati sul pericolo corso dalla libertà di stampa anche su internet. Che lo scenario del mondo editoriale legato al web non sia roseo lo si avvertiva da tempo, recentemente poi il drastico ridimensionamento di una testata storica come quella de “Il Nuovo” e l’annunciata chiusura del portale d’informazione “Vivacity” hanno mostrato la gravità di un sistema gravemente malato. Le imprese editoriali che si sono affidate al solo mondo della rete hanno dovuto scontrarsi con la difficoltà di reperire la pubblicità, unico sostentamento per delle strutture costose e tecnologicamente all’avanguardia. Per tale motivo, se qualche anno fa era facile perdersi nella ridondante offerta di news, ora si registra un veloce e costante impoverimento che lascia prevedere un futuro assai grigio. A calcare la mano sulla realtà della libertà di stampa in Italia ci si mette pure l’associazione Reporters Sans Frontieres che ha recentemente pubblicato un triste resoconto sulla situazione presente nel nostro paese. Secondo RSF l’Italia viene equiparata a paesi come Serbia, Montenegro e Moldavia, stati che non hanno mai avuto nella democrazia il loro migliore biglietto da visita. La libertà di stampa sarebbe migliore in Polonia, Ungheria, Romania e Bulgaria. Si proprio così, in Bulgaria se la passerebbero meglio che dalle nostre parti! A fare compagnia all’Italia ci sono poi altri stati come India, Brasile, Argentina e Messico. E’ proprio il caso di dire: povera stampa italiana!!!
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