L´artista algherese ha ricevuto la Creu de Sant Jordi, massima onorificenza della Generalitat de Catalunya. E prosegue l´attività sui palcoscenici, passando dal Chiostro del castello medievale di Sanluri a Piazza del Novecentenario a Castelsardo, fino al Vel Marì di Alghero. E poi, tanto altro ancora
ALGHERO – E' un'estate super quella che sta vivendo l'artista algherese Franca Masu. L'artista algherese è nell'elenco di personalità che riceveranno la Creu de Sant Jordi 2018
[LEGGI], massima onorificenza che, dal 1981, la Generalitat de Catalunya assegna a persone (fisiche o giuridiche) che, attraverso le proprie attività, si sono distinti nella difesa dell’identità catalana, o più in generale sul piano civico e culturale. A Masu, l'Esecutivo catalano riconosce il lavoro svolto “per la difesa della lingua catalana di Alghero”, di aver guidato “la rinascita della canzone catalana in Sardegna uno stile che principalmente unisce jazz, fado e tango” e di aver “consolidato l’uso del catalano come linguaggio di espressione artistica”. Non solo, nelle motivazioni del premio il Governo la elegge come “una delle cantanti più talentuose del Mediterraneo”.
Ma la vita di Franca Masu è soprattutto respirare il palcoscenico. Sabato sera, nel Chiostro del castello medievale di Sanluri, ha aperto il primo dei concerti del cartellone proposto dal Culture festival
[LEGGI]. Nello spettacolo “Cordemar”, è stata accompagnata da Oscar del Barba al pianoforte, Salvatore Maltana al contrabbasso, Luca Falomi alla chitarra e Massimo Russino alla batteria. Oggi, invece, inaugurerà il World music festival di Castelsardo
[LEGGI]. In Piazza del Novecentenario, Masu proporrà il progetto musicale “Sentimento”, in cui sarà accompagnata da un quintetto d'eccezione composto da Luca Falomi alla chitarra, Salvatore Maltana al contrabbasso, Massimo Russino alla batteria e Marco Leveratto alla chitarra.
Per Franca, arte fa rima con vita e sociale. Domenica 5 agosto, parteciperà infatti al Festival Migrante
[LEGGI], collaborando con la Jaama Dambè band. «Sono una sognatrice, quasi una visionaria. Se intuisco la pur minima possibilità di buona riuscita in una progettualità, un interscambio o un incontro, mi butto a capofitto dentro la cosa. Così, quando la cooperativa La Luna mi ha invitata, ho scelto cosa offrire al gruppo musicale dei ragazzi che sono ospitati al centro di Baja Sunajola: la mia musica. La musica è un linguaggio universale e non conosce ostacoli, ne confini. E se anche la pronuncia in algherese non sarà perfetta, soltanto l'avere condiviso tempo, vibrazioni, note e respiri, ci farà sentire meno soli o insicuri, ma sicuramente più belli e più ricchi. Il suono della voce che canta è più di una preghiera, di un sorriso, di un abbraccio, di un bacio», ha dichiarato.
Nella foto: Franca Masu