E´ solo una delle grandi novità. La lingua sarda da oggi è legge. Il Consiglio regionale ha approvato i 40 articoli del testo unificato e varato così la “Disciplina della politica linguistica regionale”. Ecco tutte le novità. Le parole dell´assessore Giuseppe Dessena
CAGLIARI - «E’ un risultato storico importante, finalmente la Regione si dota di uno strumento regolatore in materia linguistica, e tutto ciò che da questo ne discende. La lingua rappresenta il tratto identitario più forte e sentito di un popolo, attraverso il quale comunicare e identificarsi sia all’esterno che al suo interno. Il testo propone diverse azioni, che saranno realizzate quanto prima, e che hanno in comune l’obiettivo fondamentale della tutela e della trasmissione della lingua, per esempio con l’insegnamento nelle scuole e il coinvolgimento delle famiglie, e ancora l’utilizzo della lingua per fini istituzionali». Così l’assessore della Pubblica Istruzione e Cultura Giuseppe Dessena, a margine dei lavori dell’Aula.
La legge sulla disciplina della politica linguistica, approvato oggi dall'Aula, è stata elaborata secondo tre grandi finalità, tra loro intimamente connesse: riattivare la trasmissione intergenerazionale delle competenze linguistiche (mediante vari strumenti); fornire la disciplina di dettaglio per le competenze trasferite dallo Stato alla Regione dal D. Lsg n. 16/2016 di attuazione dello statuto speciale in materia di insegnamento e pubblica amministrazione (mediante il quale, seppur in modo mediato, la specificità linguistica dell'isola ha fatto per la prima volta il suo ingresso nello Statuto sardo); garantire uno status ufficiale alla lingua Sarda, ed a superare lo stigma negativo che accompagna l'idioma dell'isola di modo che ritorni ad essere "la lingua del futuro" e il fattore centrale di ogni modello di sviluppo.
Tra le principali novità, la disciplina organica della lingua sarda e delle altre lingue della Sardegna (catalano di Alghero, gallurese, sassarese, tabarchino), un piano quinquiennale degli interventi, legato al programma di legislatura di circa 4milioni per l'esercizio in corso, la Certificazione linguistica, un coordinamento regionale dei compiti delle scuole in materia di insegnamento della lingua sarda e catalana: la Regione eserciterà tale delicatissima competenza mediante un organismo paritetico con l'Ufficio scolastico (l'Obreria pro s'imparu de su sardu) che detterà delle linee guida su tempi, modalità, monitaraggi e verifiche dell'insegnamento delle lingua sarda e catalana. La legge prevede sul punto insegnamento in orario curriculare, laboratori didattici e la presenza di Tutor formati appositamente per fornire sostegno a docenti e famiglie, misure, queste ultime, estese anche a gallurese, sassarese e tabarchino; C'è poi l'istituzione del registro regionale dei docenti di lingua sarda catalana, la Rete regionale degli sportelli linguistici e la Consulta de su sardu.