Red
26 giugno 2018
Agenzia Sarda Entrate, primo bilancio
Via libera al primo bilancio di previsione 2018-2020 dell’Ase. La Giunta regionale, su proposta dell’assessore del Bilancio Raffaele Paci, ha dato il nulla osta all’approvazione del documento contabile
CAGLIARI - Via libera al primo bilancio di previsione 2018-2020 dell’Agenzia sarda delle entrate. La Giunta regionale, su proposta dell’assessore del Bilancio Raffaele Paci, ha dato il nulla osta all’approvazione del documento contabile. «Continua la fase di insediamento dell’Agenzia: dopo la nomina del direttore generale Antonio Asàra e del revisore dei conti Antonio Capula, l’approvazione del primo bilancio porta l’Ase in una fase pienamente operativa, perché consente di procedere con le assunzioni - spiega Paci - Per garantire il personale necessario utilizzeremo prima la mobilità interna, poi bandiremo un concorso esterno. Aver approvato il bilancio consente dunque di far partire la procedura di mobilità per completare la pianta organica».
L’Agenzia sarda delle Entrate è stata istituita con legge del Consiglio nell'ottobre 2016, realizzando così uno dei punti del programma di governo. «È uno strumento importante per il controllo fiscale complessivo, essenziale per la nostra regione – prosegue l'assessore - Parliamo di gestione accentrata dei tributi regionali propri, controllo sui tributi di spettanza regionale derivati e devoluti, coordinamento della riscossione del sistema Regione per evitare spezzettamenti e sovrapposizioni, supporto alla finanza locale e monitoraggio del sistema fiscale regionale. Primo compito dell'Ase sarà infatti il calcolo preciso delle nostre spettanze, grazie a un monitoraggio costante e a una trattativa paritaria fatta da addetti specializzati direttamente con Roma. In prospettiva puntiamo al riversamento diretto nelle casse regionali dei tributi erariali compartecipati, un passaggio già previsto dalle norme di attuazione, che richiede un accordo con lo Stato già avviato».
Nell'ottobre 2017, la sentenza della Corte costituzionale aveva dato ragione alla Sardegna contro il ricorso dello Stato sulla legittimità dell’Ase. I giudici avevano dichiarato l’Agenzia legittima, dando il via libera all’avvio della sua attività. Non solo. La Corte aveva richiamato lo Stato al dovere della trasparenza e della massima condivisione sui tributi dovuti alla Regione autonoma della Sardegna, perché se non lo facesse ne comprometterebbe l’autonomia. Ancora, i giudici avevano sottolineano che se ci fosse stata la dovuta chiarezza sulle somme da versare nelle casse della Regione, la vertenza entrate durata oltre dieci anni e chiusa nel 2016 dall’attuale Giunta con le norme di attuazione, non sarebbe mai esistita.
Nella foto: l'assessore regionale Raffaele Paci
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