Red
20 giugno 2018
Il mare della Sardegna: da limite a risorsa
«Zes, zone umide, rapporti commerciali con la Cina: la Blue economy può essere una svolta per la Sardegna», ha dichiarato l´assessore regionale della Programmazione Raffaele Paci, in occasione della Giornata europea del mare aperta a Cagliari
CAGLIARI - Il mare della Sardegna, da limite a risorsa. Preziosa, perché le strategie dell’Unione europea in materia di sostenibilità ambientale si rivolgono con sempre maggiore attenzione proprio alla Blue economy, potente strumento per garantire benessere e prosperità. «Il mare ci offre grandi opportunità e con le nostre politiche di Giunta stiamo cercando di utilizzarle tutte al meglio e al massimo», ha dichiarato l’assessore regionale della Programmazione Raffaele Paci aprendo, al Lazzaretto di Sant’Elia di Cagliari, la Giornata europea del mare, celebrata ogni anno in tutta Europa per accrescere la visibilità del settore marittimo e favorire un approccio integrato tra operatori economici e decisori politici sui principali aspetti legati agli affari marittimi.
Una giornata che la Regione autonoma della Sardegna organizza nell’ambito del Po marittimo, Programma di cooperazione Italia-Francia 2014-2020, che interessa 6,5milioni di cittadini in Corsica, Sardegna, Liguria e nelle cinque province della costa toscana, più i dipartimenti francesi delle Alpi-Marittime e del Var, situati in Provence-Alpes-Côte d'Azur, per progetti di Blue e Green economy, mobilità, accessibilità, innovazione, nautica, cantieristica, tutela del territorio e del patrimonio culturale e prevenzione dei rischi. «I temi al centro dell’agenda europea sono esattamente quelli su cui ci stiamo concentrando. Energia, acquacoltura, turismo, biotecnologie e risorse marine, settori che grazie alla loro componente innovativa hanno un forte potenziale di creazione di posti di lavoro. Abbiamo stanziato 20milioni per le nostre zone umide, finora mai valorizzate, per utilizzarle per turismo e acquacoltura garantendo la piena sostenibilità. Abbiamo un sistema portuale importante, che ci impone di fare i conti con quanto avviene a livello internazionale con le grandi compagnie e di tutelare i nostri interessi e per questo siamo costantemente impegnati insieme all’Autorità portuale», ha sottolineato Paci.
Altro tema molto importante legato al mare è quello delle Zone economiche speciali. «Stiamo lavorando a un’unica Zes della Sardegna, ma che non sia limitata al porto e alla zona industriale di Cagliari, ma che comprenda a rete tutte le altre nostre importanti aree portuali dunque Portovesme, Oristano, Porto Torres, Olbia, e anche Arbatax, che stiamo cercando di includere. Siamo convinti che anche attraverso strumenti di questo genere possiamo rilanciare le tante attività economiche legate al mare», ha spiegato il vicepresidente della Regione. Infine, i grandi rapporti commerciali che in questo momento per la Sardegna trovano sicuramente nella Cina uno dei mercati più importanti. «Quello dei rapporti con la Cina attraverso il porto canale di Cagliari è una grande sfida. Ci stiamo muovendo con governo nazionale e operatori perché quella potrà davvero essere la svolta per la nostra economia a vantaggio di tutti i cittadini sardi», ha concluso Raffaele Paci.
Nella foto: un momento dell'incontro
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