Mariangela Pala
24 maggio 2018
Mamme infuriate a Porto Torres «Sette mesi senza sussidio»
Mamme sul piede di guerra contro l’amministrazione comunale di Porto Torres perchè dal mese di ottobre non ha provveduto a corrispondere i contributi previsti dalla Legge regionale 20/1997 a favore di persone affette da disturbi psichiatrici. L´assessora Nuvoli in attesa delle risposte della Asl.
PORTO TORRES - Sette lunghi mesi senza percepire alcun sussidio economico per affrontare le terapie a cui ogni mese devono essere sottoposti i loro figli. Mamme sul piede di guerra contro l’amministrazione comunale perchè dal mese di ottobre non ha provveduto a corrispondere i contributi previsti dalla Legge regionale 20/1997 a favore di persone affette da disturbi psichiatrici. Famiglie costrette a scucire risorse in più ogni mese dai loro portafogli per garantire ai propri figli le cure essenziali. Tanti, troppi soldi, un taglio alle cure di base e al sostegno alla famiglia quindi, con conseguenze disastrose sia per il malato che per i famigliari stessi. La segnalazione era stata fatta in consiglio comunale questa mattina dal consigliere del Psd'Az, Costantino Ligas.
«Riteniamo sia solo una mancanza di rispetto negare a bambini ed adulti il beneficio della Legge 20, - protestano le mamme – perché significa essere costretti ad interrompere le cure e le terapie dei propri figli con le conseguenze che ne derivano». Dagli uffici e dall’assessorato ai Servizi sociali le risposte alle richieste di chiarimenti non sono confortanti. «Non fanno altro che ripeterci che la Legge 20 è subordinata al bilancio, proseguono le mamme – che c’è carenza di personale, eppure negli altri comuni la situazione è diversa ma la nostra amministrazione vuole prendere tempo a discapito dei nostri figli».
Rinunciare alle voci di bilancio sull’assistenza significa condannare i malati ad una spesa nuova e insostenibile «ma soprattutto significa discriminare i più fragili come un atto di grande ingiustizia» sostengono «per questo vogliamo capire quali criteri sta adottando il Dirigente ai servizi sociali nell’applicazione della legge perché è da tre anni, da quando si è instaurata questa amministrazione che ci troviamo a lottare per i nostri diritti». Gli uffici comunali hanno inviato gli atti di ogni progetto agli organismi sanitari competenti, «dalla Asl dobbiamo ancora ricevere i pareri vincolanti. In questi giorni solleciteremo una risposta definitiva e se i pareri saranno positivi si potrà procedere agli atti di liquidazione per i beneficiari della Legge 20». Ha risposto così l'assessora alle Politiche sociali, Rosella Nuvoli, che questa mattina ha incontrato nel palazzo comunale una delegazione dei genitori che chiedevano rassicurazioni sui contributi per la non autosufficienza distribuiti dalla Regione Sardegna.
«Gli uffici delle Politiche sociali hanno dovuto istruire dall'inizio dell'anno tantissime pratiche, circa cinquecento, relative alle domande per la Legge 162, riaperte dopo due anni dalla Ras. Le tempistiche sono state dettate da questa procedura che è andata ad aggiungersi alle duecento pratiche della Legge 20. Le richieste di parere sono state tutte, comunque, inviate alle istituzioni sanitarie e non appena riceveremo le risposte positive – aggiunge l'assessora – saranno preparati i mandati di pagamento». I fondi si trovano nelle casse comunali.
«La Regione ha anticipato il 30% delle risorse trimestrali sulla base delle risorse stanziate nel 2017, - prosegue l’assessora - se sarà necessario integreremo le anticipazioni, come abbiamo fatto anche in passato. Il nostro obiettivo è quello di riuscire a garantire alle famiglie le prime cinque mensilità, per venire incontro alle loro esigenze». Nel 2016 il Comune aveva erogato parte dei fondi dal bilancio per tamponare i tagli regionali. «Ho chiesto alle famiglie pazienza e fiducia nel lavoro della struttura comunale, - conclude l’assessora Nuvoli - che deve obbligatoriamente assumere gli atti secondo le regole della trasparenza amministrativa».
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