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Alguer.itnotiziealgheroCulturaFotografiaDi madre in madre: mostra ad Alghero
Red 10 maggio 2018
Di madre in madre: mostra ad Alghero
Da sabato 12 a domenica 27 maggio, le sale espositive al secondo piano de Lo Quarter ospiteranno la mostra multimediale itinerante di Anna Marceddu. L´inaugurazione è prevista per sabato, alle 18
<i>Di madre in madre</i>: mostra ad Alghero

ALGHERO - Curata dalla Fondazione Alghero in collaborazione con il Centro commerciale naturale Al Centro storico, inaugura sabato 12 maggio, alle18, nelle sale espositive della Fondazione Alghero, la mostra multimediale itinerante della fotografa Anna Marceddu dal titolo “Di madre in madre”. Una galleria di immagini che catturano la trasmissione di pratiche e saperi appartenenti ad un tempo passato, ma che ancora sopravvive nella maestria di donne che hanno attraversato il Novecento. Una mostra fotografica, che propone spunti di riflessione e coinvolge, in una sintesi narrativa, il grande pubblico isolano e mediterraneo che affonda le proprie radici nel culto della Dea madre. Un dialogo tra archeologia, antropologia e fotografia, che intreccia i diversi aspetti della figura femminile. Scatti che coinvolgono l'osservatore suscitando emozioni ed interrogativi sulla rappresentazione culturale della donna e sulla eredità di conoscenza che non si è dissolta nel tempo.

Lo studio condotto dalla fotografa Marceddu, con il sostegno della Fondazione Banco di Sardegna, punta alla rivitalizzazione del mito del matriarcato per gli effetti che esso può ancora produrre, con un forte impatto nel raggiungimento della consapevolezza delle proprie radici culturali e di genere nelle donne e madri di oggi.
Partendo dalla frammentarietà del patrimonio artistico isolano legato al culto della Dea madre e dell'elemento femminile, la mostra propone un punto di vista nuovo, che utilizza la sfera dell'immagine e della comunicazione visiva come strumento di dialogo tra discipline differenti e le rappresentazioni tutt'ora esistenti della donna.
Il Matriarcato è un sistema sociale basato sulla certezza della genitorialità materna, in cui il potere politico-economico è appannaggio della madre più anziana della comunità e, per estensione, alle altre donne. Da qui, il concetto di Matrilinearità, che identifica un sistema di discendenza in cui i figli ereditano la posizione sociale ed il possesso dei beni dalla madre.

Anna Marceddu ha intrapreso una ricerca iconografica di reperti archeologici e storici presenti nei musei sardi, che attestano il culto locale della Dea madre e la trasmissione della cultura e del potere per via materna, intrecciandoli con ritratti di donne che hanno vissuto, o stanno vivendo, l'essenza del Matriarcato. Una dimensione che ancora produce effetti sulle storie di vita e sul modo di rappresentarsi delle donne sarde. Un mito che viene esplorato, attraverso l'uso della fotografia, per la capacità che esso ha di mostrare le donne, la vita lavorativa e familiare. Sguardi che rimandano alla forza ed alla durezza della pietra scolpita come simbolo della vita e della generazione. Un fil rouge che unisce presente e passato, tessendo uno stretto rapporto tra la dimensione femminile all'interno della società e la sua rappresentazione. La mostra è visitabile fino a domenica 27 maggio, nelle sale espositive al secondo piano de Lo Quarter, dal martedì al venerdì, dalle 17 alle 20, mentre il sabato e la domenica, dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 17 alle 20.



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