Il parroco don Mario Tanca saluta con favore il ritorno nella basilica di San Gavino della struttura restaurata nel laboratorio della ditta “Il Cortonese” di Sergio Gnozzi. Venerdì la presentazione dell’opera nel centro commerciale “I Granai” dopo circa quattro mesi di restauro conservativo per restituire luce ai tre simulacri raffiguranti i santi martiri
PORTO TORRES - «Possiamo di nuovo contemplare le statue lignee dei Martiri Turritani ripristinati all’antico splendore. I fedeli potranno continuare a venerare i santi Gavino, Proto e Gianuario come hanno fatto fino ad ora». Il parroco don Mario Tanca saluta con favore il ritorno nella basilica di San Gavino della struttura restaurata nel laboratorio della ditta “Il Cortonese” di Sergio Gnozzi. Venerdì la presentazione dell’opera nel centro commerciale “I Granai” dopo circa quattro mesi di restauro conservativo per restituire luce ai tre simulacri raffiguranti i santi martiri, un’opera realizzata nei primi anni del seicento da anonimi intagliatori- pittori verosimilmente di bottega turritana.
Un lavoro finanziato interamente dall’impresa Turrismarket presieduta da Maurizio Zolesi con la direzione scientifica di Maria Paola Dettori e la consulenza storica dell’epigrafista Giuseppe Piras. Le statue sono state riposizionate sul catafalco dell’abside orientale della basilica a mostrare i loro segni del martirio, distesi sul letto funebre, con i polsi legati da corde e il segno del taglio della gola. La prima fase del restauro ha avuto inizio, dopo il loro prelievo dalla basilica, il 5 novembre scorso con il trattamento di disinfestazione dalla presenza degli insetti xilofagi che avevano attaccato in particolare la statua di san Gianuario.
I simulacri sono stati trattati con lo Xirein, efficace antitarlo a base di permethrina, subito dopo si è provveduto ad inserire ciascuna statua all’interno di involucri di spessa plastica adeguatamente sigillata a tenuta stagna con carta gommata. Le statue sono state mantenute in atmosfera modificata fino all’11 dicembre, giorno in cui sono state tolte dagli involucri per poi essere sottoposte ai primi interventi di pulitura. Ancora con mezzi meccanici (bisturi) e chimici (soluzione di ammoniaca, alcool e acetone) si è provveduto all'eliminazione delle vernici ossidate non originali ed in taluni punti anche di precedenti stuccature e ritocchi. Si è poi passati alle indagini diagnostiche preliminari, con l’esame autoptico delle statue finalizzato alla mappatura completa e catalogazione di eventuali testimonianze grafiche lasciate, nel corso dei secoli, sulla superficie lignea dei simulacri attraverso incisione oppure dipintura del supporto.
Il ripristino delle lacune pittoriche nei simulacri (molto evidenti ad esempio nella veste di san Gianuario, nell'incarnato dei volti di san Proto e san Gianuario nonché nelle dita di mani e piedi di tutti e tre i santi, dove la pellicola pittorica era oramai consunta a causa del costante contatto con i fedeli) è stato ottenuto usando colori a tempera con leggere velature a tono locale. Si è deciso di intervenire infine anche sull'intera struttura del catafalco con una profonda disinfestazione preventiva. Il restauro si è concluso con un trattamento finale di protezione (a base di cera) sui simulacri, riconsegnati e ricollocati in basilica il 15 febbraio.