Red
30 marzo 2018
Allacci abusivi: in 3 mesi, 200 denunce per furto d´acqua
Nel 2017, sono state presentate oltre mille segnalazioni alle Autorità competenti. «Fenomeni che siamo impegnati a combattere per tutelare la stragrande maggioranza dei clienti che paga regolarmente il servizio», dichiara l´amministratore unico di Abbanoa Alessandro Ramazzotti
CAGLIARI - L’allaccio abusivo su un pozzetto di sfiato, lungo la condotta pubblica che alimentava perfino un’azienda agricola e di allevamento (Buggerru) con ingente dispendio di risorsa che non poteva essere “tracciata” in alcun modo; tubi di plastica che rubavano l’acqua a chi regolarmente paga i consumi per portarla all’interno di immobili pubblici occupati abusivamente a Cagliari, Oristano, Sant’Antioco (l’ultimo in ordine di tempo ha riguardato Via Bainsizza, nel capoluogo regionale). Sono solo alcuni dei casi scoperti quest’anno dal nucleo ispettivo di Abbanoa e segnalati alle autorità competenti, ai quali si aggiungono i vari episodi legati alle manomissioni di contatori, matricole abrase oppure coperte con vernice spray.
«Irregolarità e abusivismo sono purtroppo la triste eredità, che Abbanoa ha raccolto, di un sistema nel quale il controllo della risorsa e la correttezza contrattuale erano totalmente trascurati, generando anche una fascia diffusa di abusivismo che oggi si manifesta con i furti d’acqua e spesso con un’alta morosità. Fenomeni che siamo impegnati a combattere con tenacia attraverso una intensa campagna di controlli sul territorio per tutelare tutti coloro, e sono la stragrande maggioranza, che pagano regolarmente il servizio», ha spiegato l’amministratore unico di Abbanoa Alessandro Ramazzotti.
Il nucleo ispettivo di Abbanoa, con l’ausilio degli operatori in campo e di altri soggetti istituzionali, ha individuato in questi anni un esercito di abusivi che rubava acqua potabile (allacci abusivi) e sversava reflui negli impianti di depurazione (scarichi anomali). Sono quasi duecento le denunce presentate da gennaio ad oggi, frutto dell’intensificarsi dei controlli a tappeto su tutta la Sardegna. Oltre mille quelle che hanno riguardato il 2017, di cui una bella fetta concentrate durante il periodo estivo, quando nella rete degli abusivi sono finiti bed & breakfast, ristoranti, bar, chioschi in spiaggia, perfino seconde case spesso affittate ad ignari turisti, che si sono ritrovati senza fornitura idrica nonostante per la vacanza avessero pagato fior di quattrini ai proprietari, che invece prendevano l’acqua “a sbafo”.
Significativo, la scorsa estate, il caso di una villa di lusso in Costa Smeralda, con suite, giardino interno ed esterno e piscina, intestata ad una società con sede in Lussemburgo, che nonostante i consumi abnormi di acqua non pagava quanto consumato. Sempre nel nord Sardegna, un camping era allacciato abusivamente alla rete fognaria: gli scarichi dell'intera struttura finivano direttamente nella rete comune, senza la possibilità per Abbanoa di addebitare il pagamento del canone di depurazione per un servizio di trattamento dei reflui a tutela della spiaggia, anche attrattiva dello stesso campeggio. Inoltre, i tecnici del Gestore unico sono dovuti intervenire per tre volte in un chiosco del Poetto, che ripetutamente, nel corso della stagione, si è allacciato alla rete pubblica.
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