Sono stati tutti rinviati a giudizio i sette indagati dalla Procura di Sassari ad Alghero per il tragico incidente che ha portato alla morte di Domenico Nurra avvenuta il 28 marzo del 2014
ALGHERO - Sono stati tutti rinviati a giudizio i sette indagati dalla Procura di Sassari ad Alghero per il tragico incidente che ha portato alla morte di Domenico Nurra avvenuta il 28 marzo del 2014 [
RIGUARDA L'INCIDENTE]. Lo ha deciso il giudice dell'udienza preliminare Michele Contini accogliendo la richiesta del Pubblico ministero Mario Leo. Si tratta degli allora dirigenti del Comune di Alghero e di
Alghero In House, la società municipale che si occupava delle manutenzioni: Calzia, Saba, Spanedda, Era, Altea, Monte e Ferro.
Per tutti, a vario titolo, l'indagine è per omicidio colposo. Secondo l'ipotesi della Procura la loro «condotta negligente» avrebbe causato la morte del pensionato 71enne che, dopo il distacco della ringhiera di metallo, precipitò nel vuoto: questa la tesi del pubblico ministero che conduce l'inchiesta aperta all'indomani del fatto avvenuto sul lungomare di Alghero [
LEGGI].
Aldilà della magistratura e delle eventuali responsabilità dirette, tutte da provare, la pericolosità delle ringhiere sul lungomare era nota ai più. Per molti, infatti, si trattò di una tragedia annunciata perché era da almeno un decennio che si parlava in città della pericolosità dei parapetti in ferro che delimitavano la muraglia algherese. Tanto che ci furono dei precedenti prima del 2014, ma fortunatamente non si conclusero con lo stesso epilogo [
LEGGI].
Intanto dall'aprile del 2017 algheresi e turisti sono nuovamente liberi di affacciarsi dai Bastioni per ammirare l'orizzonte e il mare di Alghero. Dopo circa 60 anni, infatti, grazie ad un intervento dell'Amministrazione comunale, sono state sostituite tutte le ringhiere originarie che risalivano agli anni '50, quando fu costruito il nuovo Lungomare Dante, nel tratto compreso tra la Torre di San Giacomo e Las Tronas [
LEGGI].
Foto d'archivio