Mariangela Pala
25 gennaio 2018
36mila crocieristi nel 2017 a Porto Torres
Dei circa 565 mila passeggeri totali sbarcati dai giganti del mare, 430.534 sono passati da Cagliari, 96.024 da Olbia, 35.901 da Porto Torres, 1.110 da Golfo Aranci e 600 da Oristano. La ripartizione del numero navi vede lo scalo cagliaritano in pole position con 164 crociere, Olbia con 67, Porto Torres con 27, Golfo Aranci con 4 ed Oristano con una sola toccata
PORTO TORRES - Oltre 260 navi da crociera e 565 mila crocieristi. Ma anche 5 milioni di passeggeri in arrivo e partenza. Sono i numeri del primo bilancio d’anno della Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna resi noti, questa mattina in conferenza stampa, dal Presidente Massimo Deiana e dal suo staff. Un Ente nato da pochi mesi, ma che conta su traffici tra i più consistenti nel Mediterraneo. E, soprattutto, su buone prospettive di sviluppo nel settore dei trasporti marittimi e del leisure. Il settore più performante in termine di crescita è sicuramente quello crocieristico, con 260 navi che, negli ultimi dodici mesi, hanno toccato i principali porti isolani.
Dei circa 565 mila passeggeri totali sbarcati dai giganti del mare, 430.534 sono passati da Cagliari, 96.024 da Olbia, 35.901 da Porto Torres, 1.110 da Golfo Aranci e 600 da Oristano. La ripartizione del numero navi vede lo scalo cagliaritano in pole position con 164 crociere, Olbia con 67, Porto Torres con 27, Golfo Aranci con 4 ed Oristano con una sola toccata. Una stagionalità turistica lunga 12 mesi, con attracchi in banchina dai primi giorni di gennaio all’ultima settimana di dicembre per il Sud isolano e dal mese di marzo a quello di novembre per il Nord.
Unica la regia che gestirà lo sviluppo del mercato crocieristico in Sardegna, pronta a consolidare i grandi numeri di Cagliari ed Olbia, a promuovere la crescita su Porto Torres, Golfo Aranci e, in particolare, ad introdurre nell’industria dei giganti del mare le due nuove realtà di Oristano e Santa Teresa, tenendo sotto osservazione il potenziale di Portovesme. Sette le porte aperte su tutti i versanti del Mediterraneo, ciascuna situata in una posizione strategica che consentirà di moltiplicare l’offerta di infrastrutture per tutte le compagnie alla ricerca di nuove destinazioni e, soprattutto, di introdurre il crocierista ad esperienze più complete e profonde in un’isola che molto ha ancora da raccontare in un mercato che non conosce crisi.
Sono 25 milioni e 800 mila, a livello mondiale, i passeggeri che nel 2017 hanno effettuato un viaggio in crociera. Oltre un milione in più rispetto al 2016, più del doppio rispetto a dieci anni fa. Una crescita che, sulla base delle prime proiezioni della Cruise Line International Association, si confermerà anche quest’anno, con un incremento di un ulteriore milione e 400 mila unità, 27 navi pronte al varo ed un potenziale di spesa di 126 miliardi di dollari.
In questo scenario la Sardegna segna già numeri che si vanno oltre la sostanziale tenuta, rispetto al trend generale. Sono attualmente circa 250 gli scali totali previsti per tutta l’Isola, numeri provvisori che cresceranno nei prossimi mesi con le prenotazioni che deriveranno dalla presentazione della nuova offerta “Destinazione Sardegna” nel corso dei numerosi incontri internazionali in agenda, dalle fiere, ai summit, fino agli appuntamenti ristretti con gli executives delle compagnie, occasioni fondamentali per stringere nuovi accordi commerciali. Crescita che interesserà anche il numero di passeggeri rispetto all’anno precedente, perché nuove navi, di maggiore capienza, si affacceranno sui due principali porti di Cagliari ed Olbia, con una previsione di arrivi che si attesterà sulle 600 mila unità.
Per quanto attiene al settore trasportistico marittimo generale, sono decisamente imponenti i numeri registrati nel 2017 dai traghetti che, nella nuova realtà coordinata dall’AdSP, superano i 5 milioni di passeggeri. Il dato più ampio resta quello di Olbia, che si attesta a quasi 2 milioni e 696 mila unità, seguita da Porto Torres con 992.678, Portovesme con 702.488, Golfo Aranci con 687.297, Cagliari con 294.584 e Santa Teresa con 273.490.
Risultati che si stabilizzano su quel 15 per cento in più registrato nel 2016 rispetto all’anno precedente, confermando la ripresa del settore avviata due anni fa dopo il pesante crollo del trasporto marittimo. «Quello presentato oggi, più che un semplice bilancio, è un punto di partenza per nuove sfide – spiega Massimo Deiana, Presidente dell’AdSP del Mare di Sardegna – I numeri positivi e la situazione consolidata dei principali porti ci invogliano sicuramente a procedere spediti per confermare quanto finora registrato e, soprattutto, per lavorare all’introduzione delle nuove realtà dell’Autorità di Sistema Portuale nel mercato crocieristico e all’attivazione di nuove linee commerciali che andremo a studiare nell’ottica di insieme».
Fondamentale, per il potenziamento degli scali sardi, un’infrastrutturazione coordinata da un’unica cabina di regia attenta a valorizzare la vocazione di ciascun porto di competenza. «Insieme alla struttura tecnica stiamo approntando nuovi interventi per migliorare la navigabilità e la sicurezza delle banchine – prosegue Deiana -. Nella prima fase ci attendono i dragaggi per i porti di Olbia, Porto Torres e Golfo Aranci. Un altro milione e mezzo di fondi regionali sarà destinato allo scalo di Santa Teresa per l’allungamento di 25 metri della banchina esistente (per un totale di circa 170 metri) e la realizzazione di un nuovo piazzale destinato al pre – imbarco dei mezzi ampio circa 1500 mq. Altri interventi manutentivi interesseranno il porto di Cagliari e quello di Portovesme, per il quale sono previsti dei lavori sulle banchine, mentre per gli altri scali, sui quali l’Ente ha avviato un attento monitoraggio dello stato dell’arte, il bilancio di previsione approvato a novembre ci consentirà di stanziare volta per volta le risorse per gli interventi necessari».
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