Red
11 gennaio 2018
Anche l´Arcivescovo al Natale ortodosso
«Un grande orgoglio e piacere la presenza ed il saluto dell’Arcivescovo di Cagliari sua eccellenza Arrigo Miglio al Gran Concerto del Natale ortodosso lo scorso 7 gennaio», ha dichiarato il console onorario bielorusso Carboni
CAGLIARI - Una sorpresa inattesa, che ha riempito di gioia il pubblico e gli artisti, la presenza ed il saluto, in un Auditorium comunale stracolmo di spettatori, dell’arcivescovo di Cagliari Arrigo Miglio al Gran concerto per il Natale ortodosso, che si è tenuto domenica per festeggiare una ricorrenza che coinvolge la comunità immigrata proveniente dallo spazio post sovietico, che è numerosissima in Sardegna. I suoi auguri e saluti sono stati accolti con un fragoroso applauso dalle centinaia di persone (immigrati ucraini, bielorussi, russi, moldavi, ma anche tanti sardi amanti della buona musica e delle tradizioni slave) che hanno riempito fino alla massima capienza il teatro cagliaritano, piccolo con i suoi trecento posti, per questo concerto che è divenuto una gradita tradizione della città.
Oltre a monsignor Miglio, hanno portato i saluti e gli auguri monsignor Marco Lai per la Caritas, padre Nikolay Volshyy per la Chiesa ortodossa del Patriarcato di Mosca e padre Ioan Agape della Chiesa ortodossa rumena. Non sono mancati i saluti delle istituzioni, con Marco Sechi dell'Ufficio di gabinetto della Presidenza della Regione autonoma della Sardegna, con l'assessore comunale Marcialis, con il protettore dell'Università di Cagliari Morelli ed il console onorario bielorusso in Sardegna Carboni. Gli artisti del quartetto bielorusso “Music Kvatro” di Bobruisk, hanno incantato il pubblico (Volha Auseika, soprano con una voce calda e potente; Valeriy Narkevich, contrabbassista di indubbia qualità; Yauheni Girshin (tastierista e musicista di esperienza) e Sergey Mitchenkov (violinista di talento, che come ha detto Miglio, alla fine dello spettacolo quando si è trattenuto con gli artisti “è un tutt’uno tra corpo e violino”) e hanno reso indimenticabile la giornata festiva del Natale ortodosso, particolarmente sentita quando si è lontani dalla propria casa, incontrando nel contempo anche il forte apprezzamento del pubblico italiano.
Il programma musicale è stato un viaggio nella ricchezza e complessità dell’oriente slavo, dove svariati popoli e tradizioni convivono da secoli, con una suddivisione del concerto in quattro grandi blocchi tematici: inizio con le canzoni bielorusse, per continuare con il blocco dedicato alle canzoni popolari russe con alcune incursioni nella tradizione zigana, il proseguo con le musiche e le canzoni della tradizione ebraica, doveroso per degli artisti che provengono da Bobruisk, dove, fino allo scoppio della Seconda guerra mondiale, si contava una popolazione di origini ebraiche che raggiungeva l’80percento del totale. Ed infine, il blocco dedicato alle canzoni popolari ucraine, dai canti natalizi alle canzoni della tradizione popolare fino al canto dedicato alla “mamma”. Lunghi e ripetuti i bis richiesti dal pubblico alla fine del concerto. La manifestazione si è tenuta nell’ambito delle iniziative del progetto “Rete per l'interazione culturale e la conoscenza” dell’Associazione Cittadini del mondo onlus–Biblioteca “Rodnoe Slovo”–Centro di lingua russa e cultura slava di Cagliari, con il contributo della Fondazione di Sardegna, la collaborazione del Comune bielorusso di Bobruisk ed il patrocinio del Consolato onorario della Repubblica Belarus a Cagliari.
Nella foto: un momento della visita dell'arcivescovo
|