P.P.
10 gennaio 2018
Tar conferma l´uso alberghiero Niente case nell´hotel sul mare
L´intricata querelle giudiziaria che interessa il complesso alberghiero dell´hotel Capo Caccia di Alghero al centro di una nuova sentenza del Tar di Cagliari: confermata - per l´ennesima volta - la natura esclusivamente alberghiera della struttura. Mentre sul versante fallimento atteso per i prossimi giorni un primo pronunciamento (filone abbreviato)
ALGHERO - L'esclusivo complesso che sorge nella splendida Baia delle Ninfe di Alghero, ancora al centro delle cronache. E' una storia infinita quella dell'insediamento alberghiero dell'hotel Capo Caccia e gli immobili attigui, utilizzati da numerosi proprietari ad esclusivo uso residenziale senza le preventive autorizzazioni e per questo andati incontro negli anni a numerosi guai di natura giudiziaria.
Pubblicata lo scorso 27 dicembre 2017 l'ultima sentenza, solo in ordine di tempo, del Tribunale Amministrativo Regionale per la Sardegna, nella quale la camera di consiglio presieduta dal giudice Francesco Scano respinge, ritenendolo infondato, il ricorso presentato dal proprietario di alcuni di questi immobili. Chiedeva l'annullamento dei provvedimenti del 2007 nei quali il Comune di Alghero (servizio edilizia privata) respingeva la sanatoria di abusi edilizi per la trasformazione in residenze delle unità immobiliari.
In realtà si trattava di una questione ampiamente dibattuta nelle aule di Tribunale, ma ritornata d'attualità all'indomani del fallimento nel 2011 della società controinteressata, la MG srl (fallimento che ha aperto un nuovo filone giudiziario con l'accusa di bancarotta). Tanto che, con istanza di riassunzione e prosecuzione del giudizio depositata l’8 febbraio 2017 il ricorrente ha rinnovato la propria domanda di annullamento degli atti impugnati. Niente da fare: il Comune, difeso e rappresentato dall'avvocato Ragnedda, vede riconosciuto anche il pagamento in proprio favore delle spese del giudizio.
La storia. Il complesso nel quale sono inserite le unità immobiliari di proprietà del ricorrente venne edificato negli anni sessanta come Hotel Capo Caccia dalla Compagnia Internazionale della Parabola d’Oro Spa, (azienda Imi), con destinazione ad uso alberghiero e venne poi completato, nella sua attuale conformazione, con successivi lavori debitamente autorizzati. A partire dalla metà degli anni ’70 le singole unità abitative del complesso venivano acquistate da privati ed utilizzate – di fatto – come residenze private. Sennonché il Comune di Alghero (con atto n. 13700 del 29 maggio 1996), diffidava i proprietari delle unità abitative dall’utilizzarle in modo difforme dalla loro destinazione alberghiero-ricettiva. Sollecitato da alcuni dei soggetti intimati ad un riesame della pratica (con provvedimento n. 17710 del 9 luglio 1996) il Sindaco di allora respingeva tale richiesta e disponeva che l’intero complesso edilizio venisse uniformato alle disposizioni vigenti in materia. In tale contesto giuridico e fattuale, in data 10 settembre 2003 alcuni proprietari richiedevano al Comune
di Alghero l’autorizzazione al mutamento di destinazione d’uso da turistico-ricettivo a residenziale della loro unità abitative. Richiesta ancora una volta respinta dal Comune di Alghero. Avverso tale diniego furono proposti da diversi proprietari destinatari del medesimo diniego, ricorsi puntualmente respinti dal Tar Sardegna.
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