Mariangela Pala
23 dicembre 2017
Porto Torres: un presepe etnico in via Libio 53
Il presepe realizzato da Nando Nocco insieme a Gian Piero Fancellu è stato allestito con la collaborazione dei fratelli Bruzzi nel sito archeologico di Via Libio 53, sede di diverse sepolture di epoca romana facenti parte della necropoli orientale di Turris Libisonis
PORTO TORRES - La natività fa visita al cuore della città e la illumina di speranza. Il presepe realizzato da Nando Nocco insieme a Gian Piero Fancellu è stato allestito con la collaborazione dei fratelli Bruzzi nel sito archeologico di Via Libio 53, sede di diverse sepolture di epoca romana facenti parte della necropoli orientale di Turris Libisonis. Un luogo accessibile a tutti, visitatori e curiosi che potranno ammirare il presepe bucolico della Nurra messo in scena nella nuda roccia, arricchito da ruscelli, case e campi ma anche scene di vita quotidiana di un tempo con artigiani e donne intente a preparare il pane e a filare la lana.
Contadini e contadine con indosso il costume tradizionale di Porto Torres, realizzato da Maria Santina Fiorino, le “pinnetas” dei pastori alla guida del gregge, il gruppo che danza il ““ballu tundu”, il casaro che prepara il formaggio e “lu rigatteri” che vende oggetti e brocche . Il tutto inserito in un contesto di tombe ipogeiche scavate nel calcare affiorante che fanno da cornice alla stalla col bue e l’asinello e ai personaggi della natività, mentre sullo sfondo domina imperiosa la Basilica di San Gavino.
Nel presepe allestito grazie al supporto dell’associazione Pro Loco di Porto Torres anche la maschera ispirata al Satiro scolpita nel legno da Daniele Erre. «Un posto magico con l’atmosfera giusta – ha detto Nando Nocco - sperando che sia di buon auspicio per la comunità. Un modo per invogliare i cittadini a scoprire questo luogo ricco di storia».
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