M.V.
16 dicembre 2017
Cemento a Calabona, la Consulta chiama Pigliaru
«Sul Calabona la visione di un´altra epoca». La Consulta Ambiente e Territorio della Sardegna prende posizione in merito alla cementificazione a pochi passi dal mare, in zona Calabona, ad Alghero. Richiesta a Pigliaru di commissariare tutti i comuni che non hanno adeguato i piani urbanistici
ALGHERO - Le palazzine a 5 piani e le relative concessioni edilizie rilasciate dai competenti uffici comunali a pochi passi dal mare di Calabona, nel comune di Alghero, diventano un caso regionale. Si tratta, infatti, d'interventi edilizi residenziali (non turistici) in una zona da sempre tutelata e ricompresa dal Ppr tra quelle da preservare. Dopo la denuncia di tutte le associazioni ambientaliste regionali, Grig, Wwf, Italia Nostra e Lipu, ad intervenire è la Consulta Ambiente e Territorio della Sardegna.
«Il primo aspetto riguarda le zone B dove edifici, come quello in discussione, possono ancora crescere inopinatamente. Le inestinguibili zone B – previste abbondantemente dal Comune nel secolo scorso – incistate in uno strumento urbanistico con la visione di un'altra epoca. Un piano regolatore “guai a chi lo tocca” per cui sono di fatto disattese le leggi che si sono succedute fino dagli anni Ottanta. No ai Piani Territoriali Paesistici (PTP) del 1993 e doppio no al Piano Paesaggistico Regionale (PPR) 2006, cioè il rifiuto della più aggiornata disciplina in materia paesaggistica. Il Piano Regolatore Generale (PRG) di Alghero sopravvive incivilmente, come in altri comuni sardi soprattutto costieri».
«Per queste cangianti zone B servirebbe una rivalutazione ambientale paesaggistica aggiornata e una attenta contabilità sulle aree per servizi (mq/ab) indispensabile per conoscere la loro adeguatezza funzionale e dimensionale alle crescite, ossia agli incrementi di volume decisi pure per via dei numerosi piani casa succedutisi dopo il 2009» sottolinea la Consulta regionale, che vede tra i componenti autorevoli professionisti della materia urbanistica, paesaggistica e operatori del settore turistico.
Il secondo aspetto è l'ultimo piano casa LR 8/2015 (prorogato l'altro ieri dal governo Pigliaru) che nello spirito anarchico dei piani casa (copyright Silvio Berlusconi) consente ad Alghero di sommare la procedura derogatoria voluta dalla Regione al rifiuto del Comune di adeguarsi alle leggi: «Un connubio nefasto per la città che si vuole candidare a competere nel mercato turistico dei prossimi decenni (o a capitale della cultura), e che invece di moderare gli appetiti palazzinari li suscita. Le zone B immaginate come rendite per pochi sono un danno per la comunità come altri insopportabili vitalizi» è la denuncia.
«Servirebbe adeguare rapidamente la pianificazione locale, anche anticipando la conclusione (si sta facendo per le aree della bonifica). Una valutazione nel quadro della redazione del Piano Urbanistico Comunale (PUC) alla luce di nuove previsioni di legge mitigherebbe gli effetti di aberranti previsioni». Da qui la richiesta al sindaco Mario Bruno di fare tutto ciò che è in suo potere per adeguare il Puc al Ppr in vigore ormai da dieci anni, e al Governatore Francesco Pigliaru affinché commissari tutti quei comuni importanti che, come Alghero, hanno finora disatteso le disposizioni di leggi regionali e dello Stato.
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