La palazzina 5 piani a picco sul mare oggetto di pesanti critiche da parte della storica associazione ambientalista che chiama in causa gli organi di controllo della Regione Sardegna: non è pensabile scavalcare un Ppr con piano regolatore locale vecchio di 40 anni
ALGHERO - «Siamo davanti alla solita speculazione edilizia a danno del paesaggio, dell'ambiente e dell'intera comunità algherese che di ambiente e paesaggio campa. E si tratta di un primo ecomostro, perché ne sembra previsto un secondo in futuro. Come Legambiente mi chiedo dove sono gli Organi Regionali di controllo». La storica associazione ambientalista e il suo presidente, Roberto Barbieri, prendono ufficialmente posizione in merito alla concessione edilizia rilasciata ad Alghero dai competenti uffici dell'edilizia privata a picco sul mare, nella zona di Calabona [
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«Ogni tanto ad Alghero torna l'incubo degli ecomostri sul mare. Zona Calabona, cinque piani al posto di una villetta di due. E siamo nella fascia dei 300 metri, anzi a 20 metri dal mare, praticamente sugli scogli, tra la litoranea Alghero-Bosa ed il mare» denuncia Legambiente, che attacca: non è pensabile scavalcare un Ppr con piano regolatore locale vecchio di 40 anni.
«E dire che la villa sul mare, di cui è prevista la demolizione, è invece costruita saggiamente, a due piani, sotto il livello della strada e a basso impatto. Sembra proprio che la frenesia del cemento peggiori col tempo. Ma, in attesa del Puc, sarebbe ora che che una delibera comunale impedisse, se non caso per caso un aumento laterale di volumetria, qualsiasi aumento in verticale. Ovvero chi ristruttura una casa a due piani, due piani dovrà fare. Se non vogliamo coprire le coste di cemento, è una scelta obbligata», è il monito del presidente dalla pagina ufficiale Legambiente.