A.S.
4 dicembre 2017
La lettera: un ecomostro a Calabona
Sulla palazzina di cinque piani in costruzione ad Alghero, a pochi passi dal mare in zona Calabona, Pierluigi Monetti invia una lettera aperta al sindaco Mario Bruno
ALGHERO - Sulla palazzina di cinque piani in costruzione ad Alghero, a pochi passi dal mare in zona Calabona, Pierluigi Monetti invia una lettera aperta al sindaco Mario Bruno.
Egr. sig. Sindaco,
mi rivolgo a Lei, visto che i numerosi commenti sui social servono a ben poco. Da quando seguo l’operato della sua Giunta, ho rilevato una notevole attenzione verso l’ ambiente, nell’interesse degli abitanti di Alghero e dei suoi ospiti. Tutte le opere messe in cantiere in questi ultimi anni sono andate in quella direzione. Vedo ora che, a dispetto della politica di protezione del paesaggio e delle regole di edificabilità rispetto alla battigia, ma specialmente contro ogni buonsenso, è stato messo in cantiere un ecomostro a Calabona, dove da anni era presente una villa, invisibile dall’adiacente litoranea, che non deturpava la vista in ingresso ad Alghero. La gru installata la dice lunga sull’altezza del fabbricato che si intende costruire, per aggiungere appartamenti invenduti ai 500 già a disposizione in città.
Probabilmente, in mancanza di normative locali approvate, sfrutterà in altezza una cubatura che era distribuita in lunghezza e larghezza, senza essere minimamente visibile. Non ci vuole un genio per capire che ben tre piani saranno adiacenti al piano stradale , più due che equiparano l’altezza odierna della villa. Non lontano, vi è un locale “provvisorio“, Quintilio, con eguale invidiabile posizione, ma probabilmente non così ben protetto da carte bollate. Da anni sta lottando contro la burocrazia, per non venir smantellato, senza neanche una targa che ne indichi la presenza, proprio per non “risultare”. Andando verso Bosa non troviamo nessun’altra costruzione che si elevi sulla litoranea, ma solo ville immerse nel verde, basse e a malapena visibili. Penso che non solo a me disturbi sentire dire che “tutte le carte sono in regola“ per procedere in altezza con un nuovo mostro, dopo che per anni erano in discussione le sovrastanti palazzine di via Carbia.
Se anche a dispetto dei 300 metri dalla riva imposti dalla normativa di Soru, qualche potente costruttore è riuscito ad aggirare le normative locali, purtroppo non ancora approvate da un Puc da anni dormiente, mi auguro invece che sia la sua Giunta a mettere entro pochi giorni uno stop ai lavori ,ma specialmente ai Dirigenti che hanno firmato e controfirmato i permessi, prima che il vento della cementificazione faccia ingresso in Alghero e nelle sue aree a lato, da Maria Pia a Porto Conte. Forse che una vecchia strategia da palazzinari, dopo le elezioni in Sicilia, pensa di fare il bis in Sardegna, ed iniziare la distruzione paesaggistica della costa, che una politica sapiente stava cercando di salvaguardare? Sig. Sindaco, io sono ottimista che, prima che intervenga un’altra Autorità, già da subito vengano riguardate tutte le licenze, e con una adeguata Delibera ad hoc che ritengo possiate emettere, l’ assessorato preposto riporti il progetto in discussione, al limite per mantenerlo nelle medesime dimensioni attuali.
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