Red
27 novembre 2017
«Lavoriamo per i giovani»
«Diffusione nei media e nuova legge», tra gli obiettivi della Regione autonoma della Sardegna, secondo quanto dichiarato dall´assessore regionale della Pubblica istruzione e Cultura Giuseppe Dessena, presente alla Conferenza regionale della lingua sarda, a Nuoro
NUORO - “Sardu e benidore, sardu est benidore”. E’ il titolo della Conferenza regionale della lingua sarda che si è tenuta alla Biblioteca Satta di Nuoro. Una giornata interamente dedicata al tema, alla presenza degli studenti, degli operatori del settore, di linguisti, giornalisti, amministratori regionali e locali. Presenti alla Conferenza anche esponenti di altre Regioni con lingue minoritarie, come il friulano ed il ladino, che hanno portato la loro esperienza, poiché hanno già legiferato sull’argomento. La presenza delle lingue minoritarie nel mondo della comunicazione, dai media all’etichettatura dei prodotti locali, passando per i cartoni animati per bambini ed i laboratori didattici per le scuole di ogni ordine e grado. Infatti, è necessario approfondire come si possa veicolare un idioma minoritario e tramandarlo correttamente alle nuove generazioni, attraverso tutte le forme di comunicazione ed informazione. Altro tema in discussione è la legge che dovrà essere discussa in Consiglio regionale, che fa sintesi delle precedenti tre proposte.
Ad aprire i lavori, l’assessore regionale della Pubblica istruzione e Cultura Giuseppe Dessena che, prima di parlare di lingue minoritarie, ha chiesto che i presenti osservassero un minuto di silenzio per lo studente scomparso ad Ittiri e ha ricordato la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. «Il sardo l’ho imparato in famiglia – ha dichiarato Dessena – l’abbiamo sempre parlato e dunque l’ho potuto acquisire. Siamo qui oggi per discutere di molti argomenti, ma in particolare di come lavorare per dare un futuro alla nostra lingua, che è la sintesi della nostra identità e tradizione. Non è un caso che la sala sia piena di studenti: i ragazzi sono i nostri principali destinatari e gli eredi più prossimi con i quali lavorare per dare un futuro alla lingua, parlata e scritta. Come Regione stiamo portando avanti tanti progetti per le scuole in lingua sarda (anche attraverso i laboratori di Tutti a Iscol@) e le Università: grazie al professor Maurizio Virdis sono stati sostenuti esami in lingua sarda all’Università di Cagliari. Ancora, molte opportunità di diffusione ci arrivano ovviamente dai media e dalla comunicazione, in generale. Sono molto convinto, per esempio, dell’importanza di restituire alla lingua sarda i prodotti commerciali: l’etichettatura del prodotto nella sua lingua di provenienza è importantissima». Inoltre, l’assessore si è rivolto agli studenti, chiedendo loro di esprimere pareri in base alla loro esperienza con la lingua sarda: «Noi come Amministrazione e programmatori regionali abbiamo bisogno del vostro aiuto, del parere degli insegnanti e degli operatori del settore, per i finanziamenti dei progetti in limba, che devono essere sempre cuciti in base alle vostre esigenze e interessi, perché non è semplice cimentarsi in qualcosa di così articolato come la lingua e i suoi processi».
In questi anni, sono state investite dalla Giunta regionale ingenti risorse per progetti di lingua sarda legati al mondo della comunicazione, o rivolti alle scuole ed alla società civile, perché ci fosse la massima diffusione possibile nell’uso della lingua. Finanziamenti alle tv, alle radio ed ai giornali che hanno presentato programmi in lingua sarda. Ed infine, ma non da ultimo, gli sportelli linguistici che operano attivamente sul territorio. La Regione ha investito ingenti risorse nella comunicazione e nei media. Nel triennio 2015-2017, si calcola un totale di 5,33milioni di euro. Alle emittenti radiofoniche, per trasmissione notiziari e programmi in lingua sarda sono stati stanziati un totale di 700mila euro. Alle emittenti televisive, per trasmissione di informazione, attualità, cultura e trasmissioni in lingua sarda sono stati destinati 4,2milioni. Per la convenzione con la Rai e per la realizzazione e diffusione di programmi radiofonici e televisivi in lingua italiana e lingua sarda, nel 2016, sono stati stanziati 200mila euro. Alla Stampa periodica, per pubblicazioni in lingua sarda sono state date risorse per 40mila euro (2017). Mentre, per l’informazione on-line, per articoli in lingua sarda, sono stati investiti 40mila euro (2017). Alla realizzazione, interpretazione, registrazione e diffusione di opere audiovisive di animazione in lingua sarda e di prodotti musicali, nell’ambito di manifestazioni a rilievo nazionale ed internazionale, destinati a bambini e ragazzi, sono andati 150mila euro per il 2017. Inoltre, nel triennio 2015-2017, la Regione ha finanziato conferenze sulla cultura e la lingua sarda, i corsi delle Università tenuti sia a Cagliari, sia a Sassari, gli sportelli linguistici, la lingua insegnata in orario curricolare nelle scuole, premi letterari e giornate come Sa die de sa Sardigna, con le annesse attività nelle scuole, le celebrazioni per personaggi illustri, i cori e bande musicali e le Pro Loco, per un totale di 10,182milioni di euro.
Il Servizio Lingua e cultura sarda si struttura nel 2008, quando vengono istituiti anche gli Sportelli linguistici comunali, provinciali e territoriali. Inizialmente, in quasi tutti i Comuni della Sardegna era presente uno sportello linguistico. Poi, dopo la diminuzione delle risorse, si è privilegiata l’aggregazione di più soggetti in un unico sportello sovracomunale, con un Comune capofila che coordina le iniziative sul territorio: questo ha però permesso di attuare una politica linguistica più omogenea. Gli sportelli linguistici hanno consentito non solo lo svolgimento di attività istituzionali negli Enti che li hanno attivati, ma anche la realizzazione di progetti culturali e di formazione ai dipendenti pubblici ed alla popolazione interessata, fornendo così gli strumenti per un primo approccio alla lingua sarda sia orale, sia scritta. Infatti, lo scopo dello sportello linguistico, che ha un ruolo centrale e di grande valenza istituzionale nella politica linguistica regionale, è la promozione dell’uso orale e scritto della lingua sarda sia all’interno dell’Amministrazione, sia nei rapporti con i cittadini, in conformità alla legge nazionale 482/99.
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