Raffaele Cadinu
12 novembre 2017
L'opinione di Raffaele Cadinu
Zona franca e continuità, ecco la soluzione
Adesso l’ex Assessore Deiana, ora che è Presidente dell’Autorità Portuale, si è accorto delle zone franche e vorrebbe sdoganare il porto di Cagliari, dopo che da più parti, quando era Assessore Regionale ai trasporti, gli si chiedeva a gran voce di affrontare il problema dei trasporti aerei con le Leggi vigenti. Sappiamo che i trasporti da e per la Sardegna sono sempre stati oggetto di monopolio, prima della compagnia di bandiera e dopo di Ryanair o del gruppo Onorato che domina nelle rotte marine. Motivo di disagio sono stati sempre gli alti costi di gestione dei mezzi di trasporto sia marini che aerei, in parte valevoli anche per gli altri scali continentali. Ciò che però differenzia la nostra Regione dalle altre è che per noi non ci sono alternative più economiche, o usiamo la nave o l’aereo oppure restiamo a casa! Da anni purtroppo auspichiamo un aiuto da parte del Governo centrale, ma l’Europa ha posto dei limiti a tali aiuti, riconoscendo si l’insularità e quindi i disagi conseguenti, ma vietando tutte quelle agevolazioni che possono essere ricondotte ad aiuti di Stato.
La Sardegna viene però riconosciuta sin dalla sua istituzione come Regione a Statuto Speciale per via della insularità e il disagio conseguente, addirittura nel proprio Statuto, che prevede il riconoscimento di aree particolari nelle quali le attività svolte, e quindi le società che vi hanno sede, possono avere particolari agevolazioni fiscali e contributive. Tali aree sono le cosiddette Zone Doganali, già delimitate territorialmente e fisicamente presso alcuni Porti e presso tutti gli aeroporti. Se ad esse venisse riconosciuta la caratteristica di Zona “Franca”, (Art. 12 dello Statuto Sardo), si avrebbero diversi ulteriori vantaggi. Le Zone Doganale Franche infatti sono zone extradoganali, perciò i beni in vendita in tali aree non sono gravati dall'IVA e/o da altre tasse, dalle imposte edalle accise. Tali aree possono anche essere soggette ad agevolazioni fiscali, derivanti dalla particolarità orografica che le rende disagiate, ed infatti la Sardegna è una di queste e la continuità territoriale può essere concretizzata applicando proprio quanto stabilito dall'articolo 12 dello Statuto Speciale della Sardegna, purtroppo mai attuato.
Questo l’ex Assessore Deiana dovrebbe saperlo pertanto, in considerazione delle imposte sui beni di consumo, dovrebbe rendere noto che da sempre, in applicazione di quanto sancito dallo statuto sardo, dovrebbe risultare particolarmente conveniente l'acquisto in tali zone di alcolici, tabacchi, profumi, zucchero e soprattutto carburanti. In Italia i principali porti franchi già istituiti sono: Genova, Livorno, Civitavecchia, Messina, Trieste. Lo scopo della creazione di una Zona Franca è quello di potenziare le attività del commercio internazionale. In Europa la Zona Franca avente le caratteristiche similari alla Sardegna è rappresentata dalle Isole Canarie. Infatti nelle isole Canarie la mancanza di “continuità territoriale”, così come in Sardegna, determina un grosso handicap risolto appunto con tale riconoscimento.
I vantaggi delle Zone Franche nelle Isole Canarie sono: 1) Qualsiasi merce può transitare dalla Zona Franca indipendentemente dalla sua provenienza. 2) Le merci possono essere vendute liberamente sia all'interno del Mercato Comune Europeo che, soprattutto, in tutte le altre destinazioni nel Mondo. 3) Tutte le operazioni realizzate all'interno della Zona Franca risulteranno esenti da qualsiasi tipo d'imposta. 4) Le imprese istallate nella Zona Franca Canaria potranno godere in applicazione al REF (Regime Economico e Fiscale) del vantaggio consistente nel fatto che le operazioni di "perfezionamento attivo" non possono essere limitate da condizioni economiche, perché non esistono requisiti finalizzati al rispetto della concorrenza di altre imprese della Comunità Europea. Per "Perfezionamento Attivo" si intende la generazione di valore aggiunto mediante attività produttiva o di trasformazione. Questo consente l'esonero del pagamento delle tariffe per materie prime e componenti importati.
Da evidenziare che inoltre nelle Zone Franche Canarie queste operazioni non sono soggette al versamento di IVA; questa verrà versata solo se si esporterà la merce nell'UE, ma NON dovrà essere pagata in caso di esportazioni verso paesi terzi o se vi è un diretto consumo, quale l’acquisto di carburante per gli aerei o le navi in transito. Nel corso dell'ultimo aggiornamento del REF nel gennaio 2008, è stato notevolmente ridotto l'uso della RIC (Canarie Investment Reserve ) limitando la sua operatività a quattro aree specifiche: A) Edilizia sovvenzionata (VPO) B) Aree industriali, commerciali o turistico degradate; C) Acquisizione di velivoli che consentono il miglioramento dei collegamenti tra le isole Canarie; D) Produzione di lungometraggi, cortometraggi o serie audiovisiva realizzati alle Canarie. Per quanto esposto si può affermare che istituendo tre zone franche doganali in Sardegna, coincidenti con i tre aeroporti sardi principali (Alghero, Cagliari e Olbia), si possono incentivare interventi imprenditoriali da parte di azionisti privati, che vedrebbero certamente più appetibile investire i propri capitali, come ad esempio ha già fatto la Regione Sardegna con il Bando per la SOGEAL.
Se infatti una compagnia Low Cost intendesse investire in uno di questi scali, rendendolo realmente proprio HUB (cioè addirittura propria sede amministrativa), avrebbe sgravi fiscali importanti a patto di attuare veramente la continuità territoriale richiesta. Ci dovrebbe pertanto essere sì un bando per individuare la compagnia aerea o navale, che però potrà godere dei vantaggi solo alla concretizzazione della vera continuità territoriale (comprendente in tal caso oltre i passeggeri anche le merci). Una eventuale richiesta al Governo da parte del Presidente della Regione e del Presidente del Consiglio Regionale, volto alla soluzione della problematica della continuità territoriale ed inerente l’applicazione di quanto stabilito dall’Articolo 12 dello Statuto Regionale che recita: Art. 12 Il regime doganale della Regione è di esclusiva competenza dello Stato. Saranno istituiti nella Regione punti franchi ; potrà essere di impulso alla soluzione del problema senza incorrere negli aiuti di Stato vietati dalla legislazione comunitaria.
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