Mariangela Pala
5 novembre 2017
Chimica verde: «sull’accordo Porto Torres esclusa»
Un incontro che non vede la partecipazione dell’amministrazione di Porto Torres, il principale comune coinvolto dal progetto. La protesta del Partito sardo d´Azione sull´Accordo di programma quadro
PORTO TORRES - Primo incontro decisivo sul futuro della chimica verde mercoledì 8 novembre. Lo ha fissato l’assessore regionale all’Industria Maria Grazia Piras convocando Eni e organizzazioni sindacali per l’approvazione preliminare dell’Accordo di Programma Quadro che modifica il protocollo sulla Chimica Verde siglato nel 2011. Un incontro che non vede la partecipazione dell’amministrazione di Porto Torres, il principale comune coinvolto dal progetto. «A differenza del passato, dove le interlocuzioni e i contenuti dell’intesa vedevano protagonista il consiglio comunale di Porto Torres, oggi l’assemblea civica turritana viene sistematicamente esclusa dalle fasi decisionali di un accordo che avrà le sue ripercussioni quasi esclusivamente nella nostra città».
Dichiarazioni partite dalla segreteria del Partito sardo d’Azione che ritiene inconcepibile che ancora non sia stata consegnata una bozza del protocollo in discussione ai consiglieri comunali, che sono coloro che hanno maggior titolo nel fornire gli indirizzi di pianificazione e programmazione della riconversione industriale del nostro territorio. «Ricordiamo inoltre che il consiglio comunale, - aggiunge il segretario Psd'Az, Ilaria Faedda - attraverso una mozione presentata da noi nel giugno scorso ha diffidato il sindaco dal firmare documenti che non siano stati preventivamente vagliati dal consiglio stesso, cosi come impegnava lo stesso a non firmare nessun protocollo d’intesa se prima non si faceva chiarezza sugli impegni assunti da Eni e se non fosse certo l’investimento dei 230 milioni di euro a suo tempo destinati alla costruzione della centrale a biomasse, in opere da farsi sul nostro territorio».
Sul possibile Accordo di programma quadro che dovrà passare al vaglio del Governo con la firma da parte del Ministero. «Dobbiamo essere certi di quale sarà il ruolo delle imprese locali nei nuovi progetti, il loro coinvolgimento e che impatto avranno a livello occupazionale per Porto Torres. Vogliamo dati certi alla mano e non inutili promesse». I Quattro Mori chiedono al sindaco Sean Wheeler di pretendere per Porto Torres il rispetto che merita, «evitando di esporre per l’ennesima volta la nostra città a un altro protocollo d’intesa che fa solo gli interessi delle multinazionali e non quello dei nostri cittadini e del nostro territorio».
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