M.P.
3 novembre 2017
Migranti: Guardia costiera in missione nel Mar Egeo
Ha mollato gli ormeggi questa mattina dopo una sobria cerimonia di commiato, la motovedetta Cp 291, dislocata presso la Capitaneria di porto di Porto Torres
PORTO TORRES - Ha mollato gli ormeggi questa mattina dopo una sobria cerimonia di commiato, la motovedetta Cp 291, dislocata presso la Capitaneria di porto di Porto Torres. Direzione Mar Egeo nordorientale, teatro operativo dell’operazione Frontex “Poseidon” sul controllo dei flussi migratori clandestini nel Mediterraneo. Tale operazione è stata attivata per fornire alla Grecia un ulteriore supporto ed assistenza tecnica con l’obiettivo di rafforzare la capacità di sorveglianza delle frontiere sul controllo dei flussi migratori.
Infatti, in conformità a quanto previsto nel regolamento Frontex, su richiesta di uno Stato membro di fronte ad una situazione di pressione migratoria urgente ed eccezionale alle frontiere esterne, è possibile inviare squadre europee di guardie di frontiera per un periodo limitato nel territorio dello Stato richiedente. Prima di lasciare il porto di Porto Torres, sono state rivolte manifestazioni di saluto a nome di tutto il personale militare e civile della Capitaneria di porto all’equipaggio della motovedetta comandata dal Luogotenente Carlo Chessa, che è peraltro previsto andare in congedo il 24 dicembre prossimo.
Oltre al Comandante dell’unità, altri 9 membri dell’equipaggio, più alcuni soccorritori navali che verranno imbarcati successivamente sull’unità della Guardia Costiera, lasceranno a casa le loro famiglie per oltre due mesi per dare supporto alle altre unità navali impegnate nell’attività di ricerca e soccorso dei migranti. Il termine missione è, infatti, previsto per il 24 gennaio 201
La motovedetta CP 291, è un pattugliatore d’altura di moderna concezione, lungo 25 metri, capace di un’autonomia di quasi mille miglia e dotato dei più moderni e sofisticati sistemi radar di scoperta navale per l’impiego ad ampio raggio nei teatri operativi nazionali ed esteri. Le sue caratteristiche tecniche, infatti, lo rendono particolarmente adatto all’attività operativa per il controllo dei flussi migratori.
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