Diversi rappresentanti dell´associazione hanno avuto contatti con rappresentanti del Consiglio d’Europa e con gli eurodeputati per esporre l´attività che svolge l´associazione e raccogliere la volontà di collaborare per migliorare i risultati dei processi legislativi comunitari
ALGHERO - Una delegazione della Plataforma per la Llengua dal 24 al 26 ottobre ha partecipato ad alcune giornate di lavoro a Strasburgo con l'obiettivo di aprire alcune linee di cooperazione con le istituzioni europee per ottenere più protezione per il catalano nei procedimenti legislativi della Ue e per migliorare la sua condizione giuridica in Europa. Diversi rappresentanti dell'associazione hanno avuto contatti con rappresentanti del Consiglio d’Europa e con gli eurodeputati per esporre l'attività che svolge l'associazione e raccogliere la volontà di collaborare per migliorare i risultati dei processi legislativi comunitari. La delegazione era formata dal presidente dell'associazione, Òscar Escuder, accompagnato dalla direttrice, Neus Mestres, e da diverse persone della giunta esecutiva, tra le quali Irene Coghene, rappresentante della Delegazione di Alghero.
Durante gli incontri con i deputati, tra i quali Nils Torvalds, Helga Stevens, Matt Carthy, Mark Demesmaeker e Izaskun Bilbao, si è parlato delle discriminazioni linguistiche che patiscono i catalanoparlanti nel rivolgersi alla Commissione Europea e della situazione politica della Catalogna, per la quale hanno mostrato solidarietà, rimanendo contrari alla repressione e agli arresti recenti. Il giorno 26, il presidente della Plataforma si è presentato davanti all'Intergruppo delle Minoranze Tradizionali, Comunità Nazionali e Lingue del Parlamento Europeo. Agli eurodeputati, Escuder ha evidenziato che il catalano è una lingua con più di 10 milioni di parlanti, in 3 stati dell'Ue, potendo quindi affermare che “no és pròpiament una llengua minoritària sinó que és una llengua minoritzada”, perché in vari settori, come internet e i mezzi di comunicazione è una lingua forte ed è la quattordicesima dell'UE per il numero di parlanti.
Òscar Escuder ha chiesto agli eurodeputati che lavorino per permettere che il catalano possa essere utilizzato davanti alla Commissione Europea e che facciano pressione con il presidente Antonio Tajani per poter utilizzare questa lingua presso l'eurocamera. Inoltre, ha chiesto che collaborino con la Plataforma per Llengua nel seguire i procedimenti legislativi che possano pregiudicare la condizione giuridica del catalano. Il presidente della Plataforma per la llengua ha fatto riferimento alla situazione di fragilità che i diritti civili vivono in Catalogna, a causa della repressione che i poteri dello stato applicano contro i movimenti a favore del diritto a decidere, come l'Assemblea Nacional Catalana e Òmnium Cultural. L'associazione ha comunicato agli eurodeputati la necessità che aiutino, per quello che possono, per rendere noto che nel secolo XXI la Spagna ha dei prigionieri politici e che diano il loro supporto per la liberazione degli stessi. “Els eurodiputats ens traslladen que són conscients que l’Estat espanyol té a la presó persones que no han comitit ningun delicte, sinó eren a cap de moviments socials forts”, ha concluso Escuder.
Nella fotografia: scattata alla fine del discorso con l'immagine in cui si chiede la libertà per i due Jordi, sono presenti i rappresentanti della Plataforma per la Llengua e il presidente dell'Intergruppo, l’eurodeputato Josep Maria Terricabras