Red
18 ottobre 2017
Marchi e diritti: incontro a Olbia
Cresce il “furto” dei marchi e delle idee aziendali. In programma oggi un incontro per tutelare le imprese e proteggerle dai rischi in Italia ed all’estero. «Difendete i vostri prodotti: non fateveli copiare», dichiara il presidente Confartigianato Gallura Giacomo Meloni
OLBIA - Prodotti, idee, marchi, software, packaging, macchinari, procedure produttive e brevetti. In Gallura, come nel resto d’Italia, ormai si copia di tutto e le imprese, soprattutto quelle della manifattura, della moda e dell’agroalimentare, sono sempre più in difficoltà nel tutelare ciò che realizzano e commercializzano. Il rischio di essere “scippati”, cosa che quotidianamente avviene con facilità e velocità, per le aziende si trasforma in incubo quando si accorgono di non poter più commercializzare i propri beni sui mercati nazionali ed esteri, perché un concorrente sleale ha registrato o brevettato un brand o una produzione uguale. Di questi argomenti si parlerà oggi (mercoledì), alle 17, nell’incontro per le imprese del territorio organizzato da Confartigianato Gallura, dalle 17, nella Sala Convegni dell’organizzazione artigiana, in Via Sangallo 67, ad Olbia. Per ulteriori informazioni, si può telefonare al numero 335/7726280.
Il seminario, dal titolo “Il brand aziendale. Come tutelarlo in Italia e all’estero”, verrà introdotto dal presidente di Confartigianato Gallura Giacomo Meloni e coordinato dal segretario della stessa associazione Federico Fadda. Successivamente, previsto l’intervento del segretario regionale di Confartigianato Sardegna Stefano Mameli, dal titolo “Le azioni di Confartigianato per la tutela e lo sviluppo delle piccole imprese sui mercati nazionali ed esteri. La convenzione con la Praxi Ip” e di Gabriella Reniero (di Praxi Ip), con “Il marchio aziendale: come scegliere un marchio forte. Deposito e tutela in Italia e all’estero”. Al termine, le testimonianze di alcune imprese che illustreranno i loro casi aziendali. Ai partecipanti verranno fornite indicazioni chiare sull’individuazione degli elementi forti di un marchio ma anche idee chiare delle azioni possibili da intraprendere per valorizzare e proteggere i propri prodotti sui mercati nazionali e internazionali, oltre che dei vantaggi fiscali che ne derivano.
«Capita sempre più spesso di sentire, se non di aver subito direttamente, la copiatura di un proprio marchio – afferma Meloni – e di aver trovato su uno stesso scaffale, come sanno bene molte aziende, un prodotto con marchio simile, ma più scadente, magari di qualche concorrente italiano o azienda straniera. Questa è una classica situazione nella quale è fondamentale intervenire a difesa del proprio brand – sottolinea il presidente - ma non è impresa sempre facile se non si è titolari di un marchio forte o non ci si è preoccupati di registrarlo adeguatamente. È prioritario, pertanto, prevenire questi rischi e conoscere tutti gli strumenti di tutela che sono a disposizione». Eclatanti sono i casi di molte aziende italiane che, attratte dalle opportunità di conquista di mercati esteri, soprattutto extraeuropei, si sono trovate bloccate nella commercializzazione o nella registrazione del proprio marchio in quanto registrato (identico o quasi) da un produttore concorrente locale per prodotti certamente non italiani. Alle aziende europee, secondo alcune recenti indagini, negli ultimi cinque anni, il “furto” di marchi e brevetti è costato oltre 300miliardi di euro e circa 2,1milioni di nuovi posti di lavoro. Responsabili di queste azioni, nel 70percento dei casi, sarebbero i Paesi asiatici.
Recentemente, la Commissione europea ha elaborato un Indice di competitività regionale per misurare le diverse dimensioni della competitività a livello regionale nell'Unione europea. Infatti, la dimensione regionale è ritenuta importante, perché la maggior parte dei fattori di competitività sono influenzati o addirittura determinati dalle autorità regionali e locali. Questo Indice stabilisce il livello di competitività di ogni regione, permettendo a ciascuna di poterlo confrontare con quello delle altre regioni europee. Tra le dodici variabili che costituiscono l’Analisi, l’attività brevettuale nelle imprese della Sardegna, paragonata alle altre 263 regioni europee, si posiziona al 215esimo posto. In particolare, per brevetti richiesti per milioni di abitanti nei campi ad alta intensità innovativa, quali l’high tech e l’Ict, la Sardegna nella classifica europea si posiziona rispettivamente al 213esimo ed al 189esimo posto. Ristringendo il campo di confronto alle quattordici regioni europee che presentano valori del Pil pro-capite in linea con quello della regione sarda, osserviamo che la Sardegna occupa la decima posizione per numero di brevetti richiesti per milioni di abitanti, la decima posizione per domanda di brevetti high tech e la nona posizione per domanda di brevetti Ict.
Nella foto: il presidente Giacomo Meloni
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