Vuole incontrare l’agente di polizia municipale algherese perché vuol chiarire con tutti, mettendoci la faccia: «non sono un fracassone» dice al Quotidiano di Alghero
ALGHERO - All’indomani della pubblicazione sul
Quotidiano di Alghero di quanto capitato sabato in via Simon fra un agente della polizia municipale e un’artista di strada, richiamato ad abbassare i volumi delle sua musica prodotta elettronicamente, si cerca il modo di ricomporre lo “scivolone” [
LEGGI]. Marcello Calabrese, il chitarrista street musician al centro dell’attenzione, chiede di poter puntualizzare l’accaduto. Oggi, a mente fredda, cerca persino un contatto con l’agente di polizia municipale perché vuol chiarire con tutti, mettendoci la faccia.
«Ho potuto appurare che avevo a che fare con un agente in borghese, qualificatosi tramite tesserino, solo in un secondo momento – spiega Marcello Calabrese -. La mia è stata una reazione istintiva a difesa, avendo recepito un atteggiamento intimidatorio, credevo si trattasse di uno spettatore qualunque. Sono stato invitato ad andare in disparte, ma ho risposto che si avvicinasse lui se aveva qualcosa da dirmi. Forse la frase è sembrata provocatoria nei suoi confronti, ma preciso – afferma Calabrese - non avevo contezza di chi fosse. Dopodiché è stato un crescere di incomprensioni, sono stato avvisato dell'arrivo del tecnico atto al rilevamento dei decibel. Mi è stato contestato il mancato possesso di un documento che attestasse l'emissione dei decibel, tarato tramite un piombo sulla manopola del volume, del mio amplificatore. Sono caduto dalle nuvole, perchè nessuno di noi artisti di strada lo possiede».
Il discorso di Marcello Calabrese ora ha un senso, perchè si fonda su un equivoco: il non sapere. Non sapeva chi fosse il suo interlocutore, non sapeva che la città avesse un regolamento sull’emissione di decibel da rispettare. «La premessa - attacca Calabrese – è che la mia esperienza passa attraverso la frequentazione di piazze importanti da Roma a Berlino, e in Italia mai mi hanno contestato l’emissione di musica con decibel incontrollati. In Sardegna, da San Teodoro a Villasimius mai ho avuto problemi. E non mi si venga a dire che ho rovinato l’estate agli algheresi, ho suonato appena tre volte».
Qui Calabrese riflette per un attimo poi sbotta: ”tutta colpa del maestrale”! In Via Simon non avevo mai suonato - chiosa - ma colpa del vento freddo, all’ultimo momento ho deciso per un sito all’interno della cinta murata. La strada stretta ha dato la sensazione che avessi i volumi alti, perché forse il suono rimbombava. E merito del maestrale, il musicista di strada ha appreso, non senza meraviglia, che Alghero "rispetta" il regolamento nazionale in materia di emissione di suono, ed è dotato pure di tecnico abilitato alla rilevazione. «Io rispetto sempre le regole – afferma Calabrese – e avessi avuto contezza del tutto mi sarei adeguato da subito. Io ne prendo atto – conclude Marcello Calabrese – e già da domani, quando mi ripresenterò in città, voglio che tutti sappiano che io non voglio disturbare nessuno, non voglio passare per fracassone, ma solo per uno che per strada offre musica a chi ha voglio di ascoltarla senza pretendere nulla».