Mariangela Pala
2 settembre 2017
Oltre 6 ore di traversata: Jacques Tuset vince la sfida
Dall’Asinara ha raggiunto la spiaggia delle Acque Dolci dopo 6 ore e 19 minuti di traversata a nuoto affrontando il mare agitato con onde alte anche due metri. Ha percorso 22 chilometri senza troppe difficoltà giungendo la riva alle 13,29 minuti
PORTO TORRES - La passione e il senso di libertà: “l’evasione” del nuotatore francese 53enne, Jacques Tuset, è andata a buon fine. «Solo qualche difficoltà ma per scappare dal carcere bisogna farlo quando il mare è agitato così non rischi di essere visto», ha dichiarato Tuset all’arrivo. Dall’Asinara ha raggiunto la spiaggia delle Acque Dolci dopo 6 ore e 19 minuti di traversata a nuoto affrontando il mare agitato con onde alte anche due metri. Ha percorso 22 chilometri senza troppe difficoltà giungendo la riva alle 13,29 minuti, «fermandosi quattro volte per nutrirsi e sfruttando il vento di maestrale a poppa come spinta a suo vantaggio», ha spiegato Claudio Piras, promotore del progetto Icara, un’idea che unisce Asinara, Alcatraz, Robben Island, ex isole carcerarie dove Tuset ha già portato a termine le sue imprese.
Ad accoglierlo tanti “tifosi” e sostenitori, compreso il sindaco Sean Wheeler che gli ha consegnato una targa ricordo, ma anche privati: Andrea Eriu ha consegnato all’eroe del mare un pacco con tanti prodotti tipici sardi, un modo per non dimenticare l’ospitalità della città di Porto Torres. La spinta maggiore a compiere con coraggio e determinazione la sfida, il progetto della France Choroïdérémie, un'associazione che raccoglie fondi a favore di una malattia rara, la coroideremia, che porta gravi problemi alla vista. Ha voluto trasmettere un messaggio di solidarietà ai tanti bambini che colpiti dalla malattia rischiano di perdere la vista, quasi un’analogia con i detenuti costretti a guardare il cielo da una piccola finestra.
Un vero eroe seguito e guidato da una “barca d’appoggio”, quella del parco dell’Asinara e di altri imbarcazioni di privati che guidavano l’atleta nel mezzo delle correnti cercando di vincerle, nuotando con difficoltà in prossimità della diga foranea per il ritorno dell’onda che spingeva il nuotatore dalla parte opposta. Per Jacques Tuset ci sono volute ore di allenamento in acqua e tanta fatica per raggiungere quella resistenza e quel cambio di ritmo necessari per affrontare una tale impresa. «Mi alleno tre volte la settimana in piscina e una in mare aperto – ha aggiunto il nuotatore Montpellier – ma è più una questione mentale che fisica: ho dovuto cercare ogni goccia di coraggio presente nel mio corpo». A seguirlo molti volontari, la Polizia Locale e al Parco dell'Asinara, impegnati nell'evento insieme alla Capitaneria di Porto e alla Autorità portuale del Nord Sardegna.
Le associazioni che hanno aderito all'iniziativa sono Ka.no.sar, Sherden Surf House, Assovela, Lega navale italiana, Asd Libyssonis Nuoto. L'assistenza sarà fornita da Avis, dal medico Anna Deledda, dall'infermiere rianimatore Marco Cossu, dall'assistente bagnante Danilo Russu e da un giudice della Federazione italiana nuoto. Un sostegno è stato fornito anche da L'ibis, Residence Lungomare, Chiosco Parallelo 40 e Bar Cristallo. L'iniziativa rientra nel progetto "Icara", dedicato a creare una rete tra le ex isole carcere di Alcatraz, Robben Island e dell'Asinara. Un primo passo per dare seguito alla mozione del consigliere Claudio Piras e approvata dal consiglio comunale.
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