Red
11 agosto 2017
Il mito di Teulada nel Palazzo Baronale
“Tutta d´oro e di rosa”: verrà inaugurata lunedì 14 agosto una mostra che racconta il mito di Teulada nell´arte identitaria sarda del Novecento. L'appuntamento è a Teulada, nei locali del Palazzo Baronale
TEULADA - Si intitola “Tutta d'oro e di rosa. Il mito di Teulada agli albori dell’arte identitaria sarda” la mostra a cura di Maria Paola Dettori, che verrà inaugurata lunedì 14 agosto, alle ore 19, nei locali del Palazzo Baronale, a Teulada. Organizzata dall'Amministrazione comunale, con il contributo della Fondazione di Sardegna, Progetto Ar/S, Arte condivisa in Sardegna, la mostra racconta, attraverso le opere dei principali artisti del Novecento sardo, come l’immagine di Teulada abbia costituito un mito alla base dell’arte identitaria, nel momento della presa di coscienza della specificità isolana e della costruzione di una rappresentazione positiva della sua individualità e storia.
Ai nomi più noti degli artisti che hanno rappresentato Teulada (Giuseppe Biasi, Cesare Cabras, Tarquinio Sini e Mario Mossa de Murtas), si affiancano in mostra molti altri, la cui attenzione verso il paese sulcitano era passata inosservata, come Eugenio Tavolara, Edina Altara e Melkiorre Melis, di cui si presentano opere pittoriche, collage, stampe, pupazzi e ceramiche, molti dei quali inediti. Un panorama articolato e ricco di grazia, tra ironia, devozione e splendore delle vesti e dei tessuti, che dal primo Novecento arriva oltre la metà del XX secolo.
Il fascino di Teulada nasceva dai suoi meravigliosi abiti tradizionali, ornati da preziosi ricami, unici nel loro genere; ad illustrare questo patrimonio ed a corredo della mostra d’arte, il Palazzo Baronale espone anche una notevole raccolta di esempi del ricamo artistico teuladino, tradizione resa viva ed attuale dalla presenza di laboratori a cura delle ricamatrici della locale associazione Is Sinnus. La mostra sarà visitabile fino a domenica 10 settembre, dalle 10.30 alle 13 e dalle 18.30 alle 23. Disponibile il catalogo dell'esposizione a firma della storica dell'arte Maria Paola Dettori.
Nella foto: Il ventre d'acciaio, di Tarquinio Sini
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