Mariangela Pala
8 agosto 2017
Ponte ferroviario: eredità da demolire
Il ponte ferroviario della Marinella, eredità di un periodo passato di massima espansione industriale, privo ormai di ogni utilizzo e scopo, è utile soltanto a danneggiare l’immagine dell’area archeologica turritana
PORTO TORRES - Un struttura che inizia a mostrare particolari segni di cedimento in una delle aree di maggior pregio della città. Il ponte ferroviario della Marinella, eredità di un periodo passato di massima espansione industriale, privo ormai di ogni utilizzo e scopo, è utile soltanto a danneggiare l’immagine dell’area archeologica turritana. Il Rio Mannu, insieme a tutta l’area dove verrà realizzato il progetto del Pit fluviale rappresenta una delle periferie della città turritana ormai in evidente stato di degrado tanto da evidenziare in maniera molto marcata il distacco della città con il parco archeologico, il Ponte Romano e le altre zone limitrofe all'area fluviale.
Nei giorni scorsi la caduta di calcinacci dal ponte ferroviario aveva costretto i tecnici del Consorzio industriale provinciale ad intervenire tramite reti di protezione e mettere in sicurezza a recintare l’intera area chiudendo al traffico la strada che da via Ponte Romano si congiunge con via Fontana Vecchia. L’argomento oggetto di interrogazione del consigliere comunale Alessandro Carta verrà presentato in consiglio comunale per chiedere al sindaco «se ritiene opportuno porre in essere tutti gli atti necessari, attraverso il coinvolgimento degli enti interessati per evidenti competenze in merito quali il Consorzio provinciale industriale di Sassari e la Soprintendenza archeologica belle arti e paesaggio, per un piano generale di riqualificazione dell’area archeologica turritana».
Un piano da attuare soprattutto, attraverso un segnale importante di cambiamento rispetto al passato, «ovvero la rimozione di tutti quegli ostacoli materiali e non, necessari per caratterizzare e rimarcare le enormi potenzialità della nostra città in ottica turistica, sottolinea Carta - in primis la rimozione demolizione del ponte ferroviario».Una struttura che «rappresenta ormai per la comunità un costo per la tenuta in sicurezza più che un’opportunità di sviluppo, - conclude il consigliere Carta - tanto che non si registra più l’interesse dei privati al completamento di un infrastruttura evidentemente non più strategica oltreché poco conveniente per i traffici isolani»,
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