mariangela pala
7 luglio 2017
«Sulla Chimica verde nessun interesse del Comune»
La segreteria del Partito democratico cittadino interviene per denunciare la mancata presa di posizione dell’amministrazione penta stellata e i ritardi nell’applicazione un Protocollo d’Intesa figlio della forte negoziazione in primo luogo delle forze sindacali e delle varie figure istituzionali
PORTO TORRES - «Ancora una volta assistiamo all’ennesima dimostrazione di scarso interesse da parte della nostra amministrazione Comunale nei confronti del comparto industriale cittadino e più precisamente in riferimento al progetto così detto Chimica verde sottoscritto nel maggio 2011». La segreteria del Partito democratico cittadino interviene per denunciare la mancata presa di posizione dell’amministrazione penta stellata e i ritardi nell’applicazione un Protocollo d’Intesa figlio della forte negoziazione in primo luogo delle forze sindacali e delle varie figure istituzionali dai massimi livelli (Presidenza del Consiglio) fino alle amministrazioni regionali e locali.
«Un progetto che come Pd abbiamo immediatamente condiviso, pur consapevoli che avrebbe portato all’abbandono della chimica tradizionale, per una chimica ecocompatibile e più vicina all’ambiente e che la realizzazione di questo progetto avrebbe determinato delle perturbazioni occupazionali che sarebbero state gestite e attenuate grazie al famoso “Addendum” fortemente voluto dalle forze sindacali territoriali e che sarebbe dovuto servire per tutelare le imprese e le maestranze locali, di cui ad oggi non esiste alcun riscontro». Ad affermarlo è Antonello Cabitta membro della segreteria cittadina Pd con delega al lavoro.
La seconda parte del protocollo era dedicata alle bonifiche del sito. «Il ritardo nella attuazione significa la non disponibilità di terreni per nuovi investimenti. A sei anni dalla firma dob-biamo ammettere che, - aggiunge Cabitta - tutte le istituzioni firmatarie di questo importante do-cumento sono state distratte, cosa non permessa a nessuna amministrazione comunale, proprio perché a contatto con i bisogni e aspettative della propria gente. Oggi rischiamo di ritrovarci per l’ennesima volta con un progetto piovuto dall’alto, modificato unilateralmente dall’Eni, accettato dalla Regione e mai discusso e soprattutto condiviso con il territorio, sia forze sociali che amministrazione locale (che per la verità non pare particolarmente interessata)».
A questo si aggiunge il progetto di un grosso impianto fotovoltaico, all’interno della zona industriale «senza che abbiamo potuto appurare quali benefici possa apportare alla nostra asfittica economia in termini occupazionali ed energetici, anzi parrebbe che di fatto possa precludere un eventuale sviluppo del bacino portuale e del fronte porto industriale, e tutto questo sempre nel più assoluto silenzio della giunta comunale». La segreteria cittadina del Pd esprime forte preoccupazione sul disinteresse delle istituzioni locali.
«Siamo perfettamente consapevoli che il futuro del nostro comparto industriale non rientrava nei programmi di questa maggioranza, ma ciò non toglie che compito di chi amministra sia innanzitutto farsi carico dei problemi della comunità anche se questi non rientrano fra le vostre priorità, ma a oggi il progetto Chimica verde è l’unico progetto concreto di sviluppo industriale di tutta la Sardegna, e avete l’obbligo di difenderlo e di contribuire affinché giunga a compimento, vigilando in modo tale che questo territorio possa finalmente decidere quelle che saranno le linee di sviluppo per il suo futuro». Per la segreteria Pd «non siete stati votati per essere semplici spettatori ma come protagonisti delle vicende inerenti della nostra città, oppure abbiate il coraggio di ammettere che non credete in questo progetto e fateci finalmente sapere quali idee avete per il Porto Torres di domani, ma non vi scordate però che la nostra città già oggi ha bisogno di qualcuno che l’amministri».
Il disagio sociale si sta manifestando nella maniera più difficile da affrontare, portando ormai preoccupazione in tutte le famiglie, pertanto secondo la segreteria Pd è giunto il tempo di decidere. «Avete avuto due anni di tempo per decidere cosa fare da grandi, ormai è tempo di crescere, mostrate che non state ve-ramente aspettando solo il 27 del mese, altrimenti la scelta è solo una, ed è una scelta di respon-sabilità, far tornare la parola agli elettori».
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