Red
30 maggio 2017
Banda ultralarga: imprese sarde in attesa
In arrivo un appalto da 83milioni di euro, ma le imprese sarde rischiano di essere tagliate fuori. Confartigianato Sardegna scrive all’assessore regionale agli Affari generali. «Intervenire per tutelare le imprese sarde ed evitare il sottocosto nei sub-sub appalti», chiede la presidente Maria Carmela Folchetti
CAGLIARI - L’appalto per la banda ultralarga in Sardegna rischia di tagliare fuori le imprese isolane. Infatti, saranno più di 83 i milioni di euro che la Regione autonoma della Sardegna si appresta ad affidare ad Infratel, società in house controllata dal Ministero dell’Economia, che avrà il compito di disegnare e bandire il mega appalto per il completamento, la manutenzione e la gestione (venticinquennale) della banda ultralarga nell’Isola. L’allarme lo lancia Confartigianato imprese Sardegna che, pur riconoscendo gli sforzi della Giunta per il potenziamento della banda ultralarga per abbattere il digital divide nell’intero territorio regionale, segnala come le realtà imprenditoriali regionali, qualora si optasse per un unico bando, non solo non saranno in grado di partecipare alla gara stessa, ma rischiano anche di rimanere tagliate fuori anche dai subappalti.
Infatti, da un controllo effettuato dall’associazione, le imprese sarde che avrebbero i requisiti tecnici e le competenze per partecipare alla gara (ovvero quelle che possiedono le attestazioni Soa per Os19), pur consorziandosi, non raggiungerebbero la capacità finanziaria necessaria. L’associazione degli artigiani ricorda come già tre anni fa, con i tre appalti dal valore totale di 50milioni di euro per la realizzazione della prima tranche di banda ultralarga nei comuni a “fallimento di mercato” (quelli, cioè, che per l’esiguo numero di utenti rispetto agli investimenti necessari non rappresentano un mercato appetibile per gli operatori), le realtà imprenditoriali territoriali non riuscirono a partecipare alle gare.
Per questo, Confartigianato imprese Sardegna, in una lettera indirizzata all’assessore regionale degli Affari generali Filippo Spanu, ha chiesto «di adoperarsi affinché, nel pieno rispetto della legge, dell’economicità, ma anche della qualità dei lavori realizzati con risorse pubbliche, sia garantita adeguata attenzione alle condizioni di affidamento dei lavori, alla dimensione territoriale dei lotti di completamento/manutenzione, al valore degli appalti che saranno banditi e ai controlli nei pagamenti alle imprese che lavoreranno in subappalto». «In un momento nel quale il settore delle Costruzioni e del relativo indotto è in perenne crisi – afferma la presidente di Confartigianato imprese Sardegna Maria Carmela Folchetti - l’intervento delle Pmi nell’esecuzione di questa tipologia di lavori, effettuati a prezzi di mercato, e non sottocosto, come spesso accade nei “sub-sub appalti”, non solo è garanzia di qualità e regola d’arte dei lavori ma è anche garanzia di ricadute nel tessuto economico locale nonché di un’adeguata tutela delle maestranze impiegate».
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