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Lucilla La Puma 5 giugno 2007
Algherese diversamente abile "vola" da seimila metri
La sfida di Margherita da 6000 metri. Dopo l’incidente che le fa perdere l’uso delle gambe, vince la sua battaglia più grande. Primeggia nello sport e si lancia col paracadute
Algherese diversamente abile

ALGHERO – La storia di Margherita è la storia di una che ce l’ha fatta. E’ la storia tutta a lieto fine di una donna algherese che ha vissuto la sua esperienza come una sfida e passando per i valori positivi e vincenti dello sport, non senza impegno e tenacia, ha dimostrato a se stessa e agli altri che si può vincere anche quando la vita ti mette a dura prova. Dall’83 al 96 mette a segno una serie di successi. Campionessa italiana sui 5800 metri nella specialità meeting “corsa in carrozzina” organizzata dalla Fisd (federazione italiana sport disabili) e nell’88 partecipa alle olimpiadi di nuoto a Seul piazzandosi quarta e quinta. Ma in ordine di tempo l’ultima sfida di Margherita, forse davvero la più spericolata è un lancio col paracadute. In tandem col suo istruttore. «Un sogno che coltivavo da tempo», spiega Margherita. La sua vita si divide in due, quando circa 25 anni fa, a seguito di un grave incidente perde l’uso degli arti inferiori. Per lei, algherese di nome e di fatto inizia la battaglia più difficile. Lunghissimi mesi di riabilitazione e rieducazione alle normali funzioni fisiologiche. E poi la separazione più dolorosa quella dai suoi cari e dalla sua terra. «Prima dell’incidente lavoravo e studiavo, avevo progetti e sogni comuni alle ragazze della mia età. Dopo l’incidente ho cercato, riuscendo a trovarle, motivazioni diverse per vivere. Lo sport mi ha dato molto e io ho dato molto allo sport. Purtroppo ho dovuto lasciare la mia città per trasferirmi a Parma dopo aver trascorso quasi un anno in un centro specializzato a Bruxelles. Ma ho vissuto per le cure anche a Venezia e Padova. Nel nord Italia ci sono strutture all’avanguardia. C’è un maggior rispetto delle regole e più senso civico. Mi piacerebbe tornare nella mia città ma so già che mi troverei a disagio. Non sarei autosufficiente e indipendente come lo sono ora. Sono venuta solo per un estate e le barriere architettoniche e la mentalità della gente mi ha fatto stare male. Vorrei che si facesse di più per la disabilità, per la crescita sociale e per il rispetto delle regole». In tempi di guerre elettorali e di provocazioni politiche, di diseguaglianze sociali e diritti negati, Margherita lancia un messaggio di speranza. Forse se ci si crede davvero, quasi niente è impossibile, neanche un mondo migliore.

Nella foto Margherita prima del lancio col paracadute
17:57
Un gruppo di attori con disabilità trova nel teatro e nell´arte un´opportunità di socializzazione, supportato da un´associazione che offre formazione, supporto e un ambiente stimolante per la crescita personale: appuntamento il 3 dicembre



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