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Red 19 aprile 2017
Comitato No Rumore licenzia il sindaco a Cagliari
Commissariare il comune: è questa la richiesta presentata dal Comitato Rumore No Grazie al Presidente della Giunta regionale Pigliaru per mancata adozione dei Piani di Risanamento Acustico dei quartieri di Is Mirrionis, Santa Gilla -Sant’Avendrace, CEP, Quartiere Europeo, Genneruxi, Bonaria, Pirri
Comitato No Rumore <i>licenzia</i> il sindaco a Cagliari

CAGLIARI - “Commissariare il Comune di Cagliari”: è questa la richiesta presentata dal Comitato Rumore No Grazie al Presidente della Giunta regionale Pigliaru per mancata adozione dei Piani di Risanamento Acustico dei quartieri di Is Mirrionis, Santa Gilla -Sant’Avendrace, CEP, Quartiere Europeo, Genneruxi, Bonaria, Pirri. «L’inerzia del Comune richiede alla Regione un rapido esercizio dei poteri sostitutivi a tutela della salute e della vita delle persone e dell’ambiente: come previsto dalla Legge 447/1995 sull’inquinamento acustico».

«Quello che emerge dolorosamente dal Piano Acustico Comunale è che i sette quartieri richiamati si trovano nella stessa condizione di “emergenza sanitaria” di Stampace e Marina, come riconosciuto dalla stessa Regione. Con l’aggravante che i rispettivi abitanti non sono mai stati informati dal Comune delle conseguenze che possono derivare dalla condizione in cui vivono e del fatto che “il rumore uccide ed è causa di malattie gravi e invalidanti”, secondo quanto scrive una fonte più che autorevole: l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Anni di rilevamenti fonometrici ad opera di soggetti diversi, pubblici e privati, conducono allo stesso risultato: Cagliari è una città gravemente inquinata per le inadempienze dei suoi amministratori» spiegano dal Comitato.

Per questo chiedono un intervento urgente «ponendo il diritto costituzionale alla salute e alla vita e la tutela dell’ambiente al di sopra di ogni altro diritto, compreso quello della libertà d’impresa, come da sentenze della Corte Costituzionale». E concludono: «il Comune di Cagliari non ha mai applicato il Piano Acustico e ha sempre autorizzato le attività di mescita e ristorazione all’aperto, fonte primaria d’inquinamento, in palese violazione della normativa sanitaria di merito. Attività per le quali non è mai stata richiesta la Valutazione d’Impatto Acustico Ambientale. Se il “Piano” fosse stato applicato non sarebbe stato necessario invocare onerosi Piani di Risanamento a spese dei contribuenti. Consentire di inquinare per poi risanare è una prassi deleteria per le persone, per l’ambiente e per le finanze pubbliche».



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