Red
16 aprile 2017
Marathon de Sables, l´algherese Bardino al traguardo
Il sogno si è concretizzato ieri sera, in Marocco, nel deserto africano. Monica Bardino ce l’ha fatta e su 1300 atleti provenienti da tutto il mondo si è classificata intorno alla 700° posizione
ALGHERO - Si è allenata duramente, per mesi, con costanza e determinazione. E il suo sogno si è concretizzato ieri sera, in Marocco, nel deserto africano. L’algherese Monica Bardino è arrivata dritta al suo obbiettivo. In tanti si sono ritirati, la scrematura è arrivata durante il “tappone” degli 86 chilometri. Monica, da vera sarda, lo ha detto sin dall’inizio: «Io correrò per me e arriverò al traguardo». 256 chilometri di caldo, sabbia, vesciche e ferite profonde ai piedi; non solo.
In autonomia i runners hanno affrontato tempeste di sabbia, caldo torrido e sbalzi termici anche di 40 gradi. Tre le italiane in gara, una ha doppio passaporto. Monica Bardino ce l’ha fatta e su 1300 atleti provenienti da tutto il mondo si è classificata intorno alla 700° posizione; nella categoria delle veterane ha conquistato la 111°. Ma a prescindere dalla classifica, il messaggio di questa gara è arrivato forte e chiaro: la competizione è importante, ma la sfida con se stessi lo è ancora di più. Quando si partecipa a competizioni di questo livello, è importante focalizzare le energie su un unico obbiettivo: superare se stessi, arrivare al proprio traguardo.
Così ha fatto l’atleta algherese, nonostante la fatica e il suo lavoro di architetto che le ha rubato molto tempo in tutto il periodo della preparazione atletica. Non solo. Monica è partita rispetto agli altri con un deficit. Ha un rene che funziona poco e male, e questa insufficienza, non le ha permesso di mangiare tanti alimenti che si dovevano portare in questa gara. Monica ha trasformato questa mancanza in una grande forza. Ha usato prodotti naturali e ha portato con se nel deserto un pezzo di Sardegna; bottarga e birra, il nostro oro. Prodotti proteici i primi e ricchi di carboidrati i secondi. Fonti naturali di energia che le hanno permesso di sostenere in autonomia la competizione, insieme alla frutta secca, senza il bisogno di cibi liofilizzati usati dalla stragrande maggioranza degli atleti. Una strategia vincente, studiata nei dettagli. Con il cuore sempre rivolto alla famiglia, e alla sua città che l’ha sostenuta ogni giorno, sino all’ultima tappa.
Nella foto: Monica Bardino durante una tappa
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