Frazionamenti selvaggi alla base dell´inchesta portata avanti dalla Magistratura
ALGHERO - Era nell’aria da tempo, e gli “
Avvisi” di ieri, solo un’ulteriore conferma. E’ una storia vecchia. E’ un vecchio problema di Politica Agricola che ha portato negli anni alla polverizzazione e frantumazione delle grandi proprietà terriere per lasciare spazio a piccoli appezzamenti con ridotte, per non dire nulle, potenzialità agricole. In passato le successioni ereditarie erano la prima causa di smembramento del latifondo, oggi sono ben altri i problemi che portano alla definitiva perdita di competitività dei suoli agricoli. La crisi dell’agricoltura ma soprattutto il “facile” arricchimento con la trasformazione dei terreni agricoli in lotti edificabili ad uso residenziale. E via alla corsa ai frazionamenti selvaggi (fino al minimo consentito, 5000 metri – ndr), alle lottizzazioni (abusive e non), alla costruzione ad ogni costo. Complice, l’esorbitante aumento dei prezzi delle abitazioni, il crescente disordine cittadino e la mancanza di una rigida regolamentazione in materia. L’agro di Alghero è ormai un grande quartiere popolare, con case di ogni tipologia architettonica e volumetrica, ville e “condomini”. Basta fare un giro in tante località adiacenti alla città - Sa Londra, Monte Ricciu, Carrabuffas, La Scaletta, Monte Calvia e perfino Vessus, Valverde e la piana della Nurra – per rendersi conto come spesso le costruzioni nate negli anni, non rispecchino le prescrizioni di legge per l’edificazione nell’agro. “Case appoggio” nate per supporto alle attività agricole in appezzamenti perfino privi di qualsiasi coltura in atto. Concessioni per 60-80 metri quadri, artatamente raddoppiati nella realtà. E sempre alla luce del sole, sotto gli occhi di tutti. Come fosse abitudine consolidata. Scarsi se non inesistenti i controlli, e sempre successivi alla realizzazione delle opere. Grandi terreni dalle potenzialità agricole elevate lottizzati in minime frazioni per essere venduti con tanto di progetto edilizio approvato. Alghero come tante località sarde e non solo. Alghero come Sassari e non più di Olbia o Oristano. La Sardegna si dota di specifici Piani Territoriali Paesistici ma l’annullamento provoca la pazza corsa all’affare. La Sardegna si ri-dota, a distanza di anni, di un moderno Piano Paesaggistico Regionale e da più parti arrivano voci di protesta, voci di dissenso. Perché pianificare a tanti non conviene. Dover stare entro regole precise comporta forse un ridotta possibilità di speculazione che, come facilmente può comprendersi, ai più non conviene. Sia allora data la possibilità di avere la casa in campagna, nelle zone però destinate a residenze. Specifiche leggi regolano l’attività agricola e quella agro-turistica, evidentemente differenti dalle stesse leggi che regolano l’attività immobiliare.
Nella foto d'archivio costruzioni nell'agro