Red
5 aprile 2017
A Nuragus, un meeting dedicato agli allevatori sardi
Sabato, nella casa padronale Carboni-Boy a Nuragus, in programma “Limousine e Charolaise, la storia dagli Anni Settanta ad oggi”, il meeting dedicato alle razze da bovini da carne Limousine e Charolaise
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NURAGUS - L’azienda Carboni-Boy è stata la prima in Sardegna ad acquistare ed importare capi di bovini da carne Charolaise negli Anni Settanta. Qualche anno dopo, a questa splendida razza, è stata affiancata la Limousine, oggi fiore all’occhiello degli allevamenti galluresi. Per ripercorrere la storia delle razze Limousine e Charolaise in Sardegna, l’ Associazione Nazionale Charolaise e Limousine, in collaborazione con Apa e Aipa della Sardegna, ha organizzato un meeting nella casa padronale Carboni-Boy, a Nuragus. L’appuntamento, previsto per sabato 8 aprile, alle ore 10.30, vedrà la partecipazione di un centinaio di allevatori provenienti da tutta l’Isola e si svolgerà in due diverse sessioni.
Il programma della prima parte dei lavori prevede gli interventi della padrona di casa, l’avvocato Rita Carboni-Boy, del delegato Anacli Vanni Tamponi, del professore di Zootecnia Speciale dell’Università di Sassari Giancarlo Rossi, del coordinatore degli esperti Anacli Giuseppe Piccinelli e dell’amministratore Herd Boof Charolaise Guy Rambert. La sessione è coordinata dal direttore Aipa Cagliari-Sassari Aldo Manunta. Nel pomeriggio, invece, è prevista una sessione tecnica sulla gestione della riproduzione nel bovino da carne. Gli interventi sono a cura di Maria Carolina Pellegrini Bettoli (dell’azienda Carboni-Boy), Silvio Pistis (esperto di razza), Marco Acciaro (Agris Sardegna) e dei componenti della EmbryoSardegna Antonio Spezzigu, Sebastiano Sale e Stefano Bua.
«Dagli Anni Settanta a oggi - commenta Tamponi - le Charolaise e Limousine si sono affermate sul territorio regionale e l’obbiettivo del meeting è proprio quello di ripercorre, insieme ai protagonisti del comparto, la storia e l’evoluzione di queste razze». Oggi, la Sardegna vanta 250 allevamenti iscritti ai Libri genealogici e quasi 3mila animali allevati, numeri che la collocano come la quarta regione italiana per diffusione di capi. «Nonostante la continua crescita del settore - prosegue il delegato Anacli - i problemi non mancano. Su tutti spicca la blue tongue, che per gli allevatori rappresenta uno spauracchio difficile da estirpare e capace di compromettere la movimentazione dei bovini verso il continente con perdite economiche di svariati milioni di euro». Per offrire un nuovo impulso al settore, l’associazione Anacli in sinergia con Apa e Aipa, promuove numerose iniziative finalizzate alla formazione degli operatori del comparto per migliorare la qualità degli allevamenti.
Nella foto: bovini Limousine
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