L’edificazione selvaggia effettuata negli ultimi anni a Monte Ricciu ha convinto il sostituto procuratore Stefano Fiori a firmare una cinquantina di avvisi di garanzia, altrettanti sarebbero pronti a partire
ALGHERO – Nuovo colpo di scena nell’ “affaire” Monte Ricciu. Dopo le recenti voci che insistentemente si rincorrevano circa la regolarità delle concessioni edilizie rilasciate nell'agro, e la ferma presa di posizione datata
2006 dei partiti politici di opposizione, arriva la stangata della Procura della Repubblica. L’edificazione selvaggia effettuata negli ultimi anni, infatti, ha convinto il sostituto procuratore Stefano Fiori a firmare una cinquantina di avvisi di garanzia. Alcuni sarebbero già stati inviati agli interessati, altri potrebbero arrivare in queste ore. Tra gli “avvisati” ci sarebbero i proprietari dei terreni, ma anche alcuni tecnici degli uffici comunali. Questo perché? Negli ultimi anni si sarebbe realizzato un numero di costruzioni tale da poter configurare l'operazione come una lotizzazione abusiva. Il tutto con il “placet” dell'amministrazione comunale. Ma dallo stesso Comune, ora, arriva l’alt. E’ stata infatti la Polizia Municipale insieme alla Guardia di Finanza ad accertare la regolarità delle pratiche edilizie in atto. I terreni in questione, classificati nel PRG come "zone E" (uso agricolo), sarebbero stati infatti suddivisi senza l’approvazione del Consiglio Comunale e senza i permessi dei soggetti competenti per quanto riguarda la salvaguardia dell’ambiente. Secondo la legge vigente le “zone E” non dovrebbero essere trasformate in zone residenziali ma utilizzate per l'agricoltura come si dovrebbe evincere dalle relazioni agronomiche. Secondo i dirigenti del settore “Edilizia Privata” dell’Amministrazione comunale, la zona di Monte Ricciu non è mai stata lottizzata, ma semplicemente frazionata in piccoli appezzamenti agricoli. Di diverso avviso il sostituto procuratore Fiori, che prosegue nei suoi accertamenti che potrebbero estendersi ad altre zone di Alghero, come l'adiacente Monte Calvia, La Scaletta, Carrabuffas e Sa Londra. La situazione attuale è il frutto dell’annullamento dei piani territoriali paesistici che indicavano quelle zone come “ambiti di massima tutela - grado uno” e del lassismo, per non dire “complicità”, dell’Amministrazione Comunale, che così ha eluso con tempestività sospetta le recenti norme del Piano Paesaggistico Regionale.
Nella foto d'archivio costruzioni in agro di Monte Ricciu