Mariangela Pala
10 marzo 2017
Sentenza rifiuti navi: «L’Authority garantisca la gara pubblica»
L’Autorità portuale del Nord Sardegna deve garantire immediatamente la predisposizione di una procedura a evidenza pubblica per la concessione del servizio di raccolta e gestione dei rifiuti prodotti dalle navi e dei residui di carico nel porto di Porto Torres. Lo chiede con forza il presidente regionale di Confapi Sardegna, Mirko Murgia,
PORTPO TORRES - L’Autorità portuale del Nord Sardegna deve garantire immediatamente la predisposizione di una procedura a evidenza pubblica per la concessione del servizio di raccolta e gestione dei rifiuti prodotti dalle navi e dei residui di carico nel porto di Porto Torres. Lo chiede con forza il presidente regionale di Confapi Sardegna, Mirko Murgia, alla luce della sentenza del Consiglio di Stato che ha di recente respinto il ricorso della Capitaneria di porto di Porto Torres e del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, presentato contro la precedente decisione del Tar Sardegna.
Nel 2003 la società Coges aveva chiesto alla Capitaneria di porto il rilascio dell’autorizzazione a svolgere il servizio di raccolta rifiuti urbani prodotto dalle navi ormeggiate in banchina o in rada. Domanda rigettata dalla stessa Capitaneria rilevando che il servizio veniva svolto già dalla Impresa Turritana di Rais Raffaele e che il traffico portuale non giustificava l'ingresso di un nuovo operatore nel mercato. Ritenendo illegittimo il diniego la Coges aveva impugnato il provvedimento in quanto in contrasto con i principi del trattato dell’Unione Europea che stabiliscono che il rilascio di servizi debba avvenire secondo le regole dell’evidenza pubblica.
Il Consiglio di Stato rigettando il ricorso della Capitaneria di porto e del ministero delle infrastrutture ha, di fatto, accolto la decisione del Tar Sardegna. «Dalla decisione dei giudici emerge con chiarezza che esiste un libero mercato in cui le nostre associate possono esprimere le proprie potenzialità, creare ricchezza e nuove professionalità», sottolinea Murgia, «cosa che sinora non è stata garantita a causa dell’atteggiamento dei responsabili dell’Autorità portuale che ha portato a una forte contrazione del mercato del settore, impedendo lo sviluppo, l’implementazione dei processi e la libera partecipazione in questa particolare attività del settore della raccolta rifiuti e dell’igiene ambientale».
Con una lettera inviata all’Authority, Confapi Sardegna sottolinea l’urgenza di indire una procedura pubblica tra le principali aziende regionali specializzate nel settore per l’affidamento del servizio, anche in considerazione del fatto che sono passati dodici anni dal primo ricorso avanzato da una delle concorrenti dell’impresa che attualmente opera all’interno dell’area portuale.
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