Red
10 marzo 2017
Cna: 2016 annus horribilis per le costruzioni
L´anno scorso l´unico segno più è stato registrato nel mercato immobiliare. Nota negativa invece per il mercato dei bandi di gara di lavori pubblici in Sardegna
CAGLIARI - Il settore delle costruzioni è in grave difficoltà in Sardegna nonostante la leggera ripresa nei primi mesi del 2017. E' un quadro poco rassicurante quello che emerge dal Rapporto annuale 2016 presentato oggi dal Cna. L'anno scorso l'unico segno più è stato registrato nel mercato immobiliare, in crescita del 17% (1,3 miliardi di euro il fatturato complessivo) rispetto al 2015. A questo hanno contribuito la forte espansione della compravendita nel residenziale (+16%) e nel non residenziale (+26%), trainati dalla ripresa del credito (+40% i finanziamenti nell'acquisto di immobili nel 2016). i
Nota negativa invece per il mercato dei bandi di gara di lavori pubblici in Sardegna. Con 952 interventi, per un importo a base d'asta di 477 milioni, il mercato si è ridotto del 27% e del 53% rispetto a numero e importi, tornando ai livelli più bassi degli ultimi 15 anni. Un rallentamento che ha interessato soprattutto gli enti territoriali e tutti i livelli dimensionali delle gare. Tra i committenti si aggrava il bilancio dei Municipi: nel 2016 hanno mandato in gara 700 lavori, il 29% in meno rispetto al 2015, e la relativa spesa è stata di appena 151 milioni, meno della metà rispetto al 2015. Continua, inoltre, l'emorragia di occupati (-8% la media dei primi tre trimestri del 2016) e delle imprese (-2,1 rispetto al 2015).
Segnali positivi arrivano dal primo trimestre 2017 con opere pubbliche in crescita del 2,5%. Ma i nodi da sciogliere per rilanciare il settore restano. «Sono la semplificazione amministrativa, la legge urbanistica, la rivisitazione del Ppr e soprattutto una maggiore capacità della macchina pubblica di far correre la spesa», spiegano il segretario regionale di Cna e il vicepresidente del settore costruzioni, Francesco Porcu e Vladimiro Sarais. Oltre al fatto. denunciano, che «il contributo offerto dal Piano regionale delle opere pubbliche e infrastrutturali è stato fin qui ininfluente».
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