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4 marzo 2017
Si riscrive (forse) la storia urbanistica
Occhi puntati sulle sedute del Consiglio comunale di lunedì e giovedì ad Alghero: c´è la possibilità di rompere col passato ed inaugurare una nuova stagione pianificatoria che la città e gli imprenditori algheresi attendono ormai da un ventennio. E cresce l´attesa non solo nell´agro e tra i coltivatori diretti. S´inverte una tendenza, ma non tutto è scontato guardando al passato. Sui temi urbanistici son cadute diverse Giunte comunali
Si riscrive (forse) la storia urbanistica

Una cosa è chiara e certa, se ci si vuole imporre nell’ambito dell’architettura e dell’urbanistica, provando a disegnare e ridisegnare una città più vivibile, attraente (economicamente, ma non solo, parlando), bella e affascinante, che si sviluppi in modo sostenibile e adeguato, il sostegno della politica è imprescindibile. Così non è sempre stato per Alghero. E' per questo che la città è cresciuta non sempre rispettando canoni accettabili, ed è per questo che si son perse grosse opportunità in campi diversi (lo sviluppo rurale ne è solo un esempio). Oggi sembrano potersi scorgere nuove strategie con diversi strumenti di pianificazione che hanno ripreso a camminare in una nuova direzione di sviluppo urbano, bruscamente e incautamente interrotto negli anni '90. Si riannoda quel sistema estremamente complesso in cui la politica e l’amministrazione, insieme alla popolazione, ai proprietari e agli investitori, stabiliscono, tramite visioni, progetti e strategie comuni un percorso di sviluppo che partendo dagli interessi pubblici ha le sue ricadute sui privati e le loro legittime aspettative.

Almeno tre i buoni motivi per dire un convinto si al Piano di Valorizzazione e Conservazione della Bonifica di Alghero. In realtà solo una parte, seppur importante, del lavoro immenso e minuziosamente dettagliato, a cui i tecnici che hanno in mano il Puc lavorano a fasi alterne, per via dei traballanti umori della politica, da diversi anni. Il primo è semplicissimo: dopo più di un decennio gli agricoltori che con le loro imprese risiedono nei territori algheresi potranno partecipare ai bandi comunitari del piano di sviluppo rurale. L'adozione della variante, infatti, dovrebbe tecnicamente essere ammessa dai rigidi regolamenti regionali che normano l'accesso ai piani rurali. Non una cosa da poco, se si considera che tutti gli investimenti in campo agricolo e agrituristico sono possibili solo ed esclusivamente facendo leva sulle misure del Psr. Il secondo motivo è strettamente legato al primo: lo sblocco dei potenziali investimenti genera sviluppo, favorisce la possibilità di consolidare le imprese e fa ripartire l'economia in un periodo non facile, non solo per l'agricoltura e l'agro.

Il terzo, ma non ultimo per importanza, è la netta rottura col passato in tema di pianificazione e crescita: l'approvazione del Piano potrebbe dare finalmente avvio ad una nuova stagione pianificatoria che la città e gli imprenditori di Alghero attendono ormai da un ventennio. Il fatto stesso che si sia dato un forte impulso all'elaborazione del Pul e più in generale del Puc, si sia presentata la prima bozza di Piano della Mobilità e del Traffico e si sia portato a compimento il Piano di Zonizzazione Acustica Comunale significa che finalmente la città si da un orizzonte certo e programmato, uscendo da quell'immobilismo amministrativo che la mancata pianificazione aveva determinato in tutti i settori più nevralgici dell'economia. Si tratterà adesso di capire la forza del Consiglio e la capacità di unire e aggregare che certi temi dovrebbero incarnare. E' quanto avviene sulla carta, nelle dichiarazioni ufficiali dei gruppi politici e quelle d'intenti dei singoli consiglieri, ma spesso non trova corrispondenza in aula per piccole beghe di opportunità politica.

Così è stato almeno anche in passato, quando sulle discussioni urbanistiche sono caduti molti sindaci, perfino con maggioranze, sulla carta, granitiche. E' stato così dall'ex sindaco Carlo Sechi, che aveva perfino presentato in aula il Puc, fino al più attuale e scaltro Marco Tedde. Nessuno di loro, passando per Baldino e Lubrano, è riuscito a lasciare il segno, così la città e il territorio si ritrovano ancorati al vecchio e superato Piano regolatore degli anni '80. Non è il caso dell'attuale maggioranza, che al meglio conta quattordici consiglieri, ma per ragioni familiari e lavorative spesso l'assenza di Linda Oggiano riduce gli effettivi a soli 13 membri. Pochi ma fino ad oggi più coesi e paradossalmente più che sufficienti per riscrivere la storia amministrativo-urbanistica della città. Non per forza da soli, come le recenti sedute di Commissione hanno confermato. Il Quotidiano di Alghero - come avviene da diversi anni a questa parte - rilancerà il video integrale della seduta in programma lunedì 8 marzo sul canale dedicato.

CONSIGLI COMUNALI ALGHERO 2014-2017



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